Rassegna Stampa

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Cagliari, viaggio nel degrado delle tante discariche a cielo aperto Guarda la gallery

Fonte: web Vistanet Cagliari
4 settembre 2019


«Serve il pugno duro - avvisa Marcello Polastri, Presidente della Commissione politiche per la sicurezza del comune di Cagliari –. Abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione un appalto che al momento non è possibile rescindere. Dobbiamo intervenire al più presto perché la situazione sta diventando ingestibile».

     
Cumuli di rifiuti abbandonati ovunque: in periferia, al centro, accanto ai cestini, nelle aree verdi. Fotografie che rimbalzano sui social puntando il dito contro “chi non controlla”, contro chi “avrebbe dovuto fare e non ha fatto”, ma soprattutto contro gli incivili, i maleducati.

Sono le immagini che arrivano da Cagliari, la città del mare e del sole che sembra stia vivendo una vera e propria emergenza cittadina e di educazione civica. Ma la colpa di chi è? Mentre le varie parti politiche si fanno la guerra sui social, dandosi reciprocamente la colpa, la città continua a subire l’ignoranza di chi non vuole abituarsi alla raccolta differenziata e di chi, non pagando le tasse, non ha potuto ritirare i mastelli e per questo si sente (probabilmente) autorizzato a smaltire illecitamente i rifiuti dove gli capita. Un malcostume dilagante, che riguarda tutti da vicino e al quale urge trovare un rimedio.
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«Serve il pugno duro – avvisa Marcello Polastri, Presidente della Commissione politiche per la sicurezza del comune di Cagliari –. Abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione un appalto che al momento non è possibile rescindere. Dobbiamo intervenire al più presto perché la situazione sta diventando ingestibile».

Nel frattempo le fotografie fanno il giro del web: immortalano il momento e lo trasmettono al mondo. Le chiamate al numero verde del comune sono continue, i cittadini mediamente chiedono 15/20 interventi al giorno, poi c’è l’abbandono selvaggio: diverse le auto che arrivano dall’Hinterland e, senza neanche rallentare, lanciano dal finestrino il sacchetto. Quasi un “divertimento”.



«Ho in programma un incontro con l’assessore Spano e alcuni rappresentanti di cittadini- continua Polastri – la mia idea è di proporre alla polizia locale di fare dei controlli in borghese, questo potrebbe essere un ottimo deterrente. Ma soprattutto i cittadini devono poter fotografare per poi denunciare chi colgono in flagranza di reato. Bisogna agire con delle sanzioni salate e scovare chi ancora non è in regola con le tasse».

In una città come Cagliari, che cresce turisticamente e che diventa sempre più multietnica, la videosorveglianza è fondamentale, così come è indispensabile educare i cittadini al senso civico, e allora perché non istituire un registro civico di eco volontari?

Francesca Melis Boi