Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Stampace soffoca: quartiere ostaggio della movida

Fonte: L'Unione Sarda
26 agosto 2019

«Senza controlli, Stampace è diventata una grande area per parcheggiare gratis». Il quartiere dei Cuccurus cottus (teste calde) è soffocato dalle lamiere e, ultimamente, dall'immondezza. Mattina e pomeriggio chi si rivolge ai (pochi ormai) negozianti del rione storico si limita a lasciare l'auto in doppia fila. L'apocalisse scoppia dopo le 20, quando l'arte tutta cagliaritana di parcheggiare dove capita trova la massima espressione. Nel sagrato della chiesa, nelle aiuole, contromano, in strade davvero strette e delicate. Solo una provvidenziale recinzione evita che anche la piazzetta della chiesa di Sant'Efisio venga profanata dalle macchine. Di pass neanche l'ombra. Il caos regna sovrano e rappresenta un problema di ordine pubblico. In caso di emergenza, ambulanze o mezzi dei vigili del fuoco non possono passare.
A soffrire di più i residenti che non possono parcheggiare nella Ztl, né tantomeno nelle strisce blu a loro riservate. Spazi perennemente occupati dagli “abusivi” che godono dell'impunità di chi sa che tanto nessuno passerà per multarli.
L'anarchia
Vivere nel centro storico ha i lati positivi e negativi. Abitare ai piedi della scalinata di Sant'Anna o di fronte alla chiesa di San Michele vuol dire avere a disposizione uno degli scorci più belli della città. A dir la verità gli stampacini non chiedono niente di particolare, se non il rispetto delle regole. Se i vigili urbani sono pochi e non possono contrastare efficacemente il fenomeno della sosta selvaggia, va messo in conto che la Ztl è l'unica del capoluogo a non essere difesa dalle telecamere ai varchi di accesso.
No ai tavolini
Di fronte all'ospedale militare di via Azuni Ennio Neri è al lavoro nel suo laboratorio di restauro. Con la schiettezza tipica di chi ha radici profonde nel rione mette subito in chiaro la sua posizione con un paradosso: «I parcheggi? Qui il problema non è mai esistito, perché c'è da sempre e siamo abituati a fare i conti con gli spazi che non ci sono». Molti si lamentano per l'invasione delle auto dei non residenti. «I guai iniziano di notte e sono causati dai tavolini dei ristoranti che invadono i marciapiedi e le aree riservate ai pedoni. Vi pare - si chiede in slang cagliaritano - che debba chiedere permesso per entrare a casa mia perché davanti alla porta d'ingresso c'è qualcuno che mangia una pizza»?
Francesca Medda, della fioricoltura Sant'Anna, fa una richiesta. «È vero, i parcheggi sono pochi e ci vorrebbe un maggiore controllo e un nuovo regolamento. Noi che abitiamo in altre zone della città ma lavoriamo nel centro storico abbiamo necessità di un abbonamento per i parcheggi a prezzo di favore». I mezzi pubblici? «Arrivo da Monserrato ma non passano vicino a casa». Anche la fioraia è sulla stessa linea dell'artigiano. «Basta con i ristoranti e i locali notturni, qui ci sono le professioni del passato che vanno difese. Stampace deve conservare la sua anima originaria».
Scelte condivise
Roberto Garau gestisce un salone da parrucchiere in via Azuni. «I parcheggi sono e saranno sempre insufficienti. Il centro storico non è stato studiato per accogliere le auto». Ztl e zone pedonali sono una soluzione? «Prima di prendere decisioni legate al traffico e ai parcheggi è fondamentale studiare le necessità prima di tutto di chi vive a Stampace, poi di chi ci lavora. La gente deve capire che per venire al centro è necessario organizzarsi e utilizzare i mezzi pubblici o i piedi. Vanno ripensate le piste ciclabili e i sensi di marcia». La pedonalizzazione può essere una soluzione per il quartiere? «Sì, ma solo dalle 18 in poi. Altrimenti una zona già penalizzata morirebbe definitivamente».
La crisi
Il quartiere sta subendo una trasformazione aggravata dalla crisi. «Il ridimensionamento del San Giovanni di Dio e dell'ospedale Militare, la chiusura della clinica Macciotta e di altre attività sono state una mazzata», afferma Antonello Lai, gestore di un market in via Azuni. «Per noi commercianti è stata disastrosa anche la pedonalizzazione del corso Vittorio Emanuele. Una strada che vive solo all'ora di cena e prima è desolatamene vuota». Lai ha proposte. «Riaprire il Corso, istituire le strisce blu a pagamento anche in via Azuni e controllare con più frequenza le stradine della Ztl».
La Ztl
La Zona a traffico limitato è divisa in due e ha orari diversi. A Stampace alto il divieto di accesso ai non residenti è in vigore dalle 21 alle 9 e dalle 15,30 alle 17 nelle vie San Giorgio e Ospedale, portico Alberti, via Portoscalas, corso Vittorio Emanuele, piazza Yenne, salita e scalette Santa Chiara, via Cammino Nuovo. Sono escluse via Azuni e via Santa Margherita. A Stampace basso la Ztl è attiva nei giorni feriali dalle 7,30 alle 1,30 e dalle 15,30 alle 17 (sabato dalle 7,30 alle 10,30) in via Pola, corso Vittorio Emanuele, largo Carlo Felice, via Crispi, piazza Del Carmine, via Maddalena e viale Trieste.
Andrea Artizzu