Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Le vie d'acqua della città metropolitana

Fonte: L'Unione Sarda
14 agosto 2019

IL PROGETTO.

L'idea proposta venti anni fa e durante le giunte Floris e Zedda. L'assessore: «Dobbiamo lavorarci»

Le vie d'acqua della città metropolitana Bus elettrici a disposizione di turisti. Canali Palma, Terramaini e rio Saliu come i Navigli di Milano 

 

Città di mare, di stagni e di lagune. Ma anche di canali navigabili. Furono questi ultimi, vent'anni fa (e ancora durante l'ultima legislatura Floris e la prima di Zedda), ad accendere l'idea di un loro utilizzo turistico e di collegamento urbano. Vie d'acqua che se ben attrezzate con battelli elettrici nel nome di una mobilità sostenibile, avrebbero potuto collegare diverse zone dell'Area vasta. Da Cagliari a Monserrato, per esempio. Alternativa suggestiva alle auto, ai bus, alla stessa metropolitana leggera.
I sogni
Il progetto è naufragato sul nascere ma l'idea resta realizzabile. E di tanto in tanto si riaccende, con tanto di paragoni nobili come la navigazione sulla Senna, il vai e vieni sui canali di Amsterdam, i “viaggi” sul fiume Vistola a Cracovia, i cinque Navigli di Milano diventati vere vie d'acqua, gestite come fossero strade.
La rete
In città la rete di corsi d'acqua sfruttabili potrebbe essere garantita dal canale Palma, che dal porto, all'altezza di Su Siccu, corre verso Molentargius, dividendosi in due tronconi tra il Ponte Vittorio e i caseggiati delle Saline di Stato: il canale di Terramaini e il rio Saliu. Il primo completa il suo corso navigabile davanti alla cantina sociale di Monserrato, dopo aver attraversato viale Marconi; l'altro si infila nel parco di Molentargius per raggiungere la zona del Rollone e qui si ferma. Oltre non si può andare. Acque basse, anche per imbarcazioni dal fondo piatto.
Dentro il parco
A Molentargius l'idea ha preso corpo con i battelli elettrici che partendo dalla darsena dei Sali Scelti naviga sul Terramaini. O meglio, navigava, visto che da oltre sei mesi «i natanti sono al rimessaggio forzato», spiega il direttore, Claudio Maria Papoff. «Sostituiti dal pulmino elettrico apprezzato dai visitatori dell'oasi naturalistica regionale per la possibilità di osservare e scoprire le meraviglie di Molentargius. Completata la manutenzione riprenderanno a navigare». Per Vincenzo Tiana, presidente dell'Associazione per il Parco, «lo sfruttamento delle vie d'acqua è possibile e auspicabile, ma bisogna garantire una gestione costante dei canali, entrando nell'idea che per funzionare devono essere amministrati come vere strade. Milano ha una società specializzata che garantisce la cura ordinaria e straordinaria dei Navigli».
La scommessa
Le vie d'acqua, insomma, potrebbero regalare a Cagliari un valore aggiunto, una carta in più da giocare per consacrare il capoluogo come una delle mete privilegiate del turismo internazionale, alla stregua delle più ambite città europee.
Per l'assessore alla Mobilità, Alessio Mereu, «l'idea dei canali navigabili è vecchia ma soltanto perché da sempre se ne parla, assolutamente attuale perché bisognerebbe davvero metterla in pratica». Dice Mereu: «Non sarebbe un'alternativa a metro e bus, sarebbe il giusto completamento della mobilità metropolitana e dovrebbe funzionare non solo in estate, con i turisti, ma tutto l'anno».
Andrea Piras