Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Minori nelle discoteche, il caso “lemon party” e la petizione al sindaco I

Fonte: L'Unione Sarda
8 agosto 2019

L'OSSERVATORIO. Campagna social Minori nelle discoteche, il caso “lemon party”
e la petizione al sindaco Il “lemon beach party” organizzato nel beach club Area 41 del Poetto prevedeva due drink in omaggio per la coppia, formatasi casualmente dall'abbinamento di numeri distribuiti all'ingresso, che avesse avuto il coraggio di “limonare” davanti al barman.
La campagna scatenata via social dal direttore dell'Osservatorio Cybercrime Sardegna, Luca Pisano, ha però convinto gli organizzatori prima a rinviare la festa annullando il drink in omaggio, poi ad annullarla del tutto. «Il caso ci è stato segnalato da uno dei genitori digitali che abbiamo formato in questi anni per insegnare agli adulti un corretto approccio con le nuove tecnologie usate dai figli - spiega Pisano -. Inizialmente si chiamavano sentinelle digitali, poi abbiamo preferito cambiare nome perché non volevamo dare l'idea di una ronda virtuale che evoca situazioni negative. L'obiettivo in realtà è solo quello di responsabilizzare genitori e figli, mettendoli in guardia sui rischi connessi all'uso degli smartphone e della rete in generale».
Il direttore dell'Osservatorio, che nella vita fa lo psicologo e lo psicoterapeuta, spiega poi le ragioni che lo hanno spinto a scagliarsi contro il party organizzato da Area 41. «Queste discoteche sono frequentate anche da ragazzini di 12 e 13 anni - spiega Pisano - e incentivare comportamenti come l'uso di alcol lo ritengo totalmente irresponsabile. Non si tratta di essere moralisti ma di proteggere dei bambini che non hanno l'età per capire la conseguenza di certe azioni».
L'Osservatorio non si è però limitato alla denuncia sui social che ha costretto gli organizzatori dell'evento al dietrofront, ma ha anche lanciato una petizione on line indirizzata al nuovo sindaco Paolo Truzzu in cui si chiede di porre delle regole chiare alle discoteche, istituendo un bollino blu di qualità che dovrebbe rassicurare i genitori. «Il problema maggiore è che in questi luoghi c'è una promiscuità generazionale pericolosa - prosegue Pisano -, soprattutto nella prima serata che va dalle 20 alle 24 dove puoi trovare dodicenni che ballano e bevono insieme a ragazzi anche più che ventenni».
Da qui la proposta al primo cittadino: «Gli chiediamo di istituire un tavolo di coordinamento rivolto ai gestori delle discoteche di Cagliari, in cui siano presenti anche dei genitori, per conferire il “bollino blu” solamente agli organizzatori virtuosi che prevederanno tre fasce orarie differenziate in relazione all'età dei frequentatori, seguendo uno schema di questo tipo: dalle 17 alle 19 fino ai tredici anni, dalle 20 alle 23.30 dai quattordici ai diciassette anni e dalle 24 in poi per chi ha dai diciotto in su». Risultato: su Facebook si è subito scatenata la guerra tra favorevoli (molti) e contrari, mentre sul profilo personale di Pisano hanno iniziato a fioccare insulti da parte di teenager arrabbiatissimi. (m. le.)