Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Nuova sede per il Centro diocesano

Fonte: La Nuova Sardegna
3 aprile 2008

Cagliari


Un capannone dell’ex mattatoio di via Po ospiterà il “pronto soccorso assistenziale” del braccio operativo della Caritas






CAGLIARI. Il Centro diocesano assistenza, braccio operativo della Caritas per l’aiuto immediato e di prima necessità ai poveri, ha la sua nuova sede in via Po 61. Ieri solenne benedizione dei locali e firma del protocollo d’intesa sindaco-arcivescovo per l’affidamento all’ente diocesi di un capannone di quello che, fino agli anni Ottanta, fu il mattatoio cittadino. «Una situazione provvisoria e una convenzione annuale rinnovabile - ha detto Emilio Floris prima di siglare la convenzione - perché contiamo di destinare al Centro di assistenza una struttura adeguata ai suoi compiti istituzionali e facilmente accessibile». Il sindaco ha già messo l’occhio su un caseggiato ex servitù militare che la Regione trasferirà al Comune tra qualche mese. In attesa che gli eventi burocratici facciano il loro corso, il “pronto soccorso” assistenziale, diretto da Anna Luciani, continua a garantire un servizio di solidarietà valutabile annualmente in 5 miliardi di vecchie lire, destinato a 2000 famiglie, che ogni mese bussano alla sua porta, e a 10 mila persone. «Una casa della carità - ha detto l’arcivescovo Giuseppe Mani - aperta e funzionante grazie ai 32 volontari che ogni giorno la mettono in azione in ogni sua parte». I credenti qui versano una caparra sul futuro: “Chi dona al povero, fa un prestito al Signore”, si legge all’ingresso del Centro diocesano. Prosegue, dunque, un’altra iniziativa dovuta a quel che il vescovo chiama il “genio caritativo” dei cagliaritani, che quotidianamente riesce a mettere in moto un’articolata macchina di aiuti. Prima colazione in viale fra Ignazio, al centro di solidarietà “Giovanni Paolo II”; per il pranzo si può scegliere tra suore del “Buon Pastore” o mensa Caritas. Cena dalle suore di madre Teresa o, ancora, alla mensa di viale fra Ignazio. Durante la settimana si può ricorrere anche alla dispensa di fra Nicola, dai frati cappuccini. Per non parlare dell’opera ogni giorno attuata dai volontari laici “missionari della carità” nel centro di assistenza agli ex carcerati e alle loro famiglie, nell’ospitalità ai senza fissa dimora e alle donne in difficoltà: tutte realizzazioni Caritas coordinate da don Marco Lai. Un “genio caritativo” cagliaritano che, nel silenzio e nella sobrietà, prosegue la scuola di suor Giuseppina Nicoli, monsignor Virgilio Angioni, monsignor Mosè Farci e padre Francesco Solinas, per citare alcuni tra i campioni della carità organizzata del secolo scorso. Domani, sempre sotto il segno della Caritas, decollano altri due servizi dovuti all’accelerazione che il duo diocesano Mani-Lai, con la collaborazione indispensabile del Comune, ha dato alle opere di solidarietà: sono il poliambulatorio pediatrico-odontoiatrico-cardiologico, e lo sportello antiusura. Il centro diocesano assistenza si articola in 4 settori: farmacia, viveri, abbigliamento, giocattoli. «Il povero che arriva qui la prima volta non va mai via a mani vuote», dice Antonello Atzeni, responsabile amministrativo, anche lui rigorosamente volontario. Per essere inseriti nell’anagrafe del Centro si richiede un colloquio con un’assistente sociale e la presentazione di documenti attestanti la situazione di povertà. Con questi requisiti un giorno al mese si ha diritto a un pacco con 30 chilogrammi di pasta, riso, latte, burro, formaggio, biscotti, olio, zucchero, pelati, caffè.Non manca il lavoro per l’attrezzata farmacia diretta dalla dottoressa Antonella Uras che, da volontaria. continua una professione praticata per oltre quarant’anni. «Non meno di 100 persone - dice - ogni settimana, dietro presentazione di richiesta medica, ricorrono a noi. I nostri fornitori sono i medici, qualche famiglia, e soprattutto la comunità missionaria di Villaregia, che dirotta in questo Centro le medicine a rischio scadenza».Mario Girau