Precisazione del direttore dei beni paesaggistici. Ma Coimpresa polemizza 



«Su Tuvixeddu, nel pomeriggio del 25 agosto, al Consiglio di Stato non c'è stata discussione e non è stata in realtà assunta alcuna decisione sulla richiesta sospensiva». Elio Garzillo, direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Sardegna, racconta un'altra versione dell'udienza di martedì, durante la quale i giudici amministrativi di secondo grado dovevano decidere se annullare la sentenza del Tar Sardegna che, quattro mesi fa, aveva cancellato i provvedimenti del soprintendente ai Beni architettonici e paesaggistici che, nel 2008, aveva annullato due autorizzazioni paesaggistiche rilasciate dal Comune a Coimpresa. Ma nel precisare, Garzillo fa alcune affermazioni che i legali di Coimpresa smentiscono
Garzillo riferisce che la sentenza di sospensiva non c'è stata «perché preliminarmente alla discussione le parti, cioè l'avvocatura generale dello Stato e gli avvocati della Coimpresa, hanno proposto, considerata la complessità e la delicatezza delle questioni trattate, di rimetterne l'esame alla discussione del merito. Questa proposta, formulata in clima di cordialità, è stata condivisa dal presidente di sezione del Consiglio di Stato», aggiunge il direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Sardegna. «Vi è stato anche l'impegno, esternato dall'avvocato difensore all'avvocato dello Stato, a non porre in esecuzione lavori prima che il Consiglio di Stato si sia espresso nel merito».
L'avvocato di Coimpresa, Pietro Corda, replica così. «È vero che non è stata adottata nessuna decisione di sospensiva, peraltro su mia richiesta, visto che la questione è complessa, ed il presidente ha risposto che se eravamo d'accordo per lui andava bene. Ciò che smentisco categoricamente è che ci sia stato un accordo per la sospensione dei lavori. Ho detto solo che i lavori non sono in corso e non abbiamo ritirato le concessioni. Eppoi non capisco a che titolo precisa Garzillo non essendo parte in causa».

28/08/2009