Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Minori e disabili: il loro benessere è la mia priorità»

Fonte: L'Unione Sarda
2 agosto 2019

Viviana Lantini, dottoressa di 59 anni, (FdI) è assessora alle Politiche sociali e alla famiglia

«Minori e disabili: il loro benessere è la mia priorità» 

«Ognuno di noi ha un occhio privilegiato per alcune cose, io quando arrivo in una strada valuto se ci passa un'ambulanza». Viviana Lantini, 59 anni, primaria del Pronto soccorso nel Sulcis, è la nuova assessora alle Politiche sociali e al Benessere della famiglia. «Dicono che con la salute c'è tutto, non è così: per stare bene serve anche altro, per esempio il lavoro».
Delegata al Benessere della famiglia, quale tipo di famiglia?
«Tutte, il concetto di famiglia è in evoluzione. Ovviamente io faccio parte di quella tradizionale».
Famiglie arcobaleno comprese?
«Si. Il mio interesse è tutelare prima di tutto il minore e poi anche i suoi genitori».
Come mai il sindaco Truzzu ha voluto lei?
«Forse saprebbe rispondere meglio lui. Credo perché sono un tecnico, un medico, una mamma e ho un marito disabile».
Ha già fatto un giro nei quartieri più problematici?
«Non ancora, ho iniziato da pochi giorni e prima di tutto ho cercato di capire com'è organizzato l'ufficio. Però è mia intenzione incontrare le persone dal vivo: voglio veder quello che faccio e sapere per chi lo sto facendo».
Da cosa ha iniziato?
«Siamo nel vivo della valutazione delle pratiche per il reddito di cittadinanza. Quelle del 2018 sono state evase tutte».
Quali priorità in agenda?
«Senza dubbio i minori. Ce ne sono 590 seguiti dai servizi sociali e 32 di cui sono unica tutrice, non è uno scherzo. Li voglio conoscere tutti».
Ha già visto la presidente del Tribunale dei minori?
«Non ancora ma una visita è in programma».
Particolari criticità?
«Si, siamo molto indietro nell'istituto dell'affido. In città ci sono solo 15 famiglie affidatarie. Serve un cambio culturale che avrebbe ricadute positive sui bambini e rappresenterebbe una forma di solidarietà sociale».
Dopo la chiusura di via Verdi, quante case famiglia sono rimaste?
«Neppure una, vorrei lavorare per costruirla».
Altre urgenze?
«Di sicuro serve intervenire sulle disabilità. Sussistono due ordini di problemi: l'abbattimento delle barriere architettoniche e l'assistenza che andrebbe migliorata».
Come?
«Potenziando i servizi esistenti con piani personalizzati a domicilio e lavorando nell'ambito del Plus: la centralità della persona non deve essere solo uno slogan».
Manterrà l'unità di strada per i senzatetto?
«Assolutamente sì, la gestione resterà alla Croce rossa e mi piacerebbe partecipare da volontaria».
Nelle palazzine popolari ci sono situazioni disperate.
«Lavorerò insieme all'assessora all'Erp Gabriella Deidda per dare risposte, penso anche all'uso di fondi condivisi per attivare piani di assistenza per ogni famiglia».
A che punto è il progetto per ospitare i parenti dei fuorisede ricoverati in città?
«Ne parleremo durante la conferenza del Plus convocata per i prossimi giorni».
È delegata ai rapporti con gli ospedali: cosa farebbe al San Giovanni di Dio?
«Io ci vedrei benissimo un poliambulatorio. Credo sarebbe utile però migliorare il servizio di trasporto per far sì che tutti possano raggiungerlo meglio».
Nell'ex Marino?
«Sarebbe perfetto realizzare una colonia estiva per anziani e bambini».
Come procedono i lavori nella casa della solidarietà in viale Fra Ignazio?
«La ristrutturazione del tetto, se tutto andrà bene, sarà finita a dicembre. Mentre la riqualificazione interna verrà portata avanti in funzione delle risorse. Me ne occuperò quanto prima».
Migranti, come promuoverà l'integrazione?
«Ci sono dei progetti di aggregazione ma alimenteremmo false promesse se dicessimo di poter integrare tutti: si può fare ma per numeri non eccessivi e per coloro che ne hanno veramente diritto perché scappano dalla guerra».
A Cagliari c'è un problema legato alla presenza dei migranti?
«Credo di sì, ce ne sono molti. È un capitolo del quale ancora non ho avuto modo di occuparmi».
Ha un passato in Forza Italia, come mai ora è con Fratelli d'Italia?
«È un progetto in cui credo ed è stato un grande onore che Paolo Truzzu abbia pensato a me per questo ruolo».
Continuerà a fare il primario nel Sulcis?
«Certo. Quando fai il lavoro che ti piace non senti la fatica».
Mariella Careddu