Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Rischio povertà, la capitale è Villacidro

Fonte: L'Unione Sarda
27 agosto 2009

Un rapporto del Centro Studi Sintesi indica la cittadina del Medio Campidano al vertice: 32 abitanti si 100 a basso reddito

Primato nazionale davanti a Rimini, poi Sanluri e Tortolì

Villacidro guida la classifica dei capoluoghi italiani a rischio povertà. E se al secondo posto, a sorpresa, c'è Rimini, al terzo e al quarto ci sono altri due centri sardi, Sanluri e Tortolì. Emerge dal rapporto realizzato dal Centro Studi Sintesi di Venezia, un'analisi sui comuni capoluogo di provincia (sulla base dei dati disponibili a maggio 2009 e fondato sui redditi del 2006) dal titolo “L'indice del rischio di povertà locale”. In Italia, 14,5 contribuenti su 100 sono a rischio povertà. Soglia che sale a 32,2 nel caso di Villacidro, a 24,8 per Sanluri e a 23 per Tortolì.
L'ANALISI Come spiega Michele Bacco, il ricercatore del Centro Studi Sintesi che ha curato il rapporto, «l'indice del rischio di povertà locale esprime la percentuale di contribuenti che dichiarano un reddito inferiore a una determinata soglia critica. Una soglia», spiega ancora Bacco, «variabile da comune a comune: dipende sostanzialmente dai differenti livelli di spesa per consumi delle famiglie, dalla dimensione media familiare e dal numero medio di percettori di reddito per ciascun nucleo familiare».
LA “RICCA” RIMINI Bacco offre subito una spiegazione per il caso-Rimini. «Ci sono migliaia di lavoratori stagionali, legati al turismo: in pochi mesi producono un reddito sotto la soglia di povertà che, nel caso di Rimini, è di 12 mila euro. Anche la percentuale dei single», aggiunge Bacco, «ha il suo peso: chi vive solo ha un'economia di scala diversa da una famiglia numerosa, che ha una possibilità ben più ampia per economizzare». Nel caso della Sardegna la lettura è una sola: la crisi economica e occupazionale. E nessuno si sorprende, ad eccezione di Sanluri.
PRIMATO NAZIONALE «La nostra economia, dopo l'addio dell'industria, è legata a doppio mandato all'agricoltura, che vive un momento di difficoltà forse senza precedenti», sottolinea Sisinnio Piras, consigliere regionale ma anche imprenditore di Villacidro, dove presiede l'organizzazione di produttori Associazione Agricoltori Villacidresi. «Qui», aggiunge Piras, «abbiamo la più alta concentrazione sarda di allevamenti suini, le più grandi estensioni di pescheti e di agrumeti. Ma le difficoltà di mercato si riflettono sul sistema e sul reddito generale. Il terziario», aggiunge Piras, «inizia a soffrire. Tanto che si assume spesso con contratti a termine. Servono politiche di sostegno per l'economia e, quindi, per le famiglie». Il numero di componenti medi per famiglia è, a Villacidro, di 2,88, primato regionale davanti a Sanluri (2,80). I contribuenti per famiglia sono, in media, 1,13, ultimo posto nell'Isola (prima è Nuoro, con 1,36). Il reddito medio per contribuente è, a Villacidro, di 14.420 euro. La spesa media mensile, per famiglia, è di 1.085 euro: anche questo è un record regionale. Seconda è Sanluri con 1.063. Sulla base di questi indicatori, il Centro Studi Sintesi ha quantificato in 11.564 euro la soglia di povertà per Villacidro, con 32,2 contribuenti su 100 che sono al di sotto.
SANLURI Al terzo posto, nella graduatoria nazionale dei contribuenti a rischio di povertà locale, c'è Sanluri. Un dato che sorprende il sindaco Alessandro Collu. «Anche perché», ricorda, «un anno un rapporto di Bankitalia indicava Sanluri come il comune sardo con i depositi bancari più alti in rapporto ai residenti». Non sarà un caso che 7 istituti di credito hanno aperto uno sportello a Sanluri. E l'ottavo è in arrivo. Collu ricorda un altro indicatore: «Abbiamo la più alta concentrazione in Italia per la media distribuzione organizzata». Ancora: negli ultimi dieci anni sono state rilasciate mille concessioni edilizie, ma i nuovi abitanti sono appena 40. E come indice di occupazione, Sanluri non se la passa affatto male. Da Venezia ricordano che un pilastro del rapporto è il reddito... dichiarato.
TORTOLÌ Meno sorpresa dal rapporto del Centro Studi Sintesi è Marcella Lepori, sindaco di Tortolì, al quarto posto. «L'80 per cento delle persone che incontro in municipio hanno un disagio economico e chiedono spesso un aiuto che l'amministrazione non può dare, come un posto di lavoro, anche precario. La soglia di povertà, per noi, è 10 mila euro? Per tante famiglie», aggiunge Marcella Lepori, «è un miraggio, il lavoro dei nostri servizi sociali lo riscontra, ogni giorno, sul campo: c'è chi non ha i soldi per la spesa, chi vive in locali fatiscenti. E il paradosso è che chi ha veramente bisogno non può avere il contributo regionale per l'affitto perché i proprietari non accettano il contratto scritto. Prospettive? Stavamo vivendo un grande sogno con il polo nautico: abbiamo visto», conclude l'avvocato Lepori, «come sta andando a finire».
EMANUELE DESSÌ

27/08/2009