Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Rigassificatore, via libera dal Ministero Concessa anche la Via. Gli ambientalisti: catastrofe in ca

Fonte: L'Unione Sarda
29 luglio 2019

GIORGINO. Il progetto supera un altro ostacolo e ora la palla passa al Mise per l'ultimo atto

Rigassificatore, via libera dal Ministero Concessa anche la Via. Gli ambientalisti: catastrofe in caso d'incidente

Il ministero dell'Ambiente ha detto sì alla realizzazione del rigassificatore di metano liquido nel porto industriale, a poche centinaia di metri dal villaggio di Giorgino.
Nei giorni scorsi la commissione tecnica ha espresso infatti «parere favorevole riguardo alla compatibilità ambientale» del progetto da 78 milioni di euro della Isgas Energit Multiutilites spa, che nel frattempo ha già ha incassato anche l'ok del dicastero della Salute. Ottenuta la Valutazione d'impatto ambientale (Via), subordinata però all'adozione di una nutrita serie di misure di sicurezza, a questo punto manca solo l'autorizzazione unica del Mise e poi si potrà procedere alla progettazione esecutiva.
La protesta ambientalista
Le polemiche però non si fermano. Proprio ieri contro il rigassificatore sono scesi in piazza i rappresentanti di varie associazioni ambientaliste, che hanno inscenato un sit-in di davanti alla Prefettura. Angelo Cremone (Verdes), Ennio Cabiddu (Sardegna Pulita), Salvatore Drago (Usb), Paola Marrone (Donne ambiente Sardegna) e Gianni Salaris (Meris), hanno anche consegnato al prefetto Bruno Corda un esposto chiedendo un incontro. «Ci sono studi scientifici che certificano come, in caso d'incidente in questo tipo d'impianti, si creerebbe una palla di fuoco di 4 chilometri di diametro con conseguenze catastrofiche per tutta Cagliari», hanno spiegato, sottolineando anche i danni che subirebbero le attività economiche del porto, dell'aeroporto e dell'area industriale di Macchiareddu a causa della vicinanza della potenziale minaccia. «Andremo casa per casa nei rioni più a rischio per spiegare agli abitanti del pericolo che incomberebbe su di loro se questa potenziale bomba venisse realizzata», hanno concluso.
La società
Timori infondati secondo Isgas, che ha sempre rassicurato sul fatto che il rigassificatore sarà dotato di sistemi di sicurezza tali da azzerare di fatto il rischio d'incidenti e persino di attacchi terroristici. «Il progetto - spiega l'ad della società Giuseppe Deroma - è stato vagliato per due anni dai soggetti che sono lì per quello, ottenendo tutte le approvazioni. Se si ha la pazienza di leggere il parere del Ministero ci si rende conto che è stato valutato sotto ogni aspetto. Noi ribadiamo la disponibilità a discutere con gli abitanti di Giorgino di opere compensative ma riguardo a tutto il resto la questione è stata analizzata e chiusa dai soggetti preposti».
L'ostacolo paesaggistico
Resta però anche l'incognita relativa ai vincoli paesaggistici istituti nell'area di Giorgino con un decreto del 1967. La Sovrintentendenza e il Mibac si sono infatti opposti alla cancellazione proposta dal prefetto Bruno Corda in sede di conferenza di servizi, di fatto bloccando tutti i progetti di sviluppo messi in campo dall'Autorità portuale e, parallelamente, anche la realizzazione del rigassificatore. In questi giorni si sta ancora cercando di arrivare a un accordo tra i ministeri, in mancanza del quale toccherà direttamente al premier Giuseppe Conte decidere se a prevalere debba essere l'interesse paesaggistico o quello economico.
Massimo Ledda