Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Sconti sull'affitto per chi avrà cura delle case popolari»

Fonte: L'Unione Sarda
26 luglio 2019

Gabriella Deidda, 57 anni responsabile Caf, è assessora ai Lavori pubblici e all'Edilizia pubblica

«Sconti sull'affitto per chi avrà cura delle case popolari» 

«Tutto quel che facciamo riguarda il sociale, dietro ogni delibera c'è una persona». Gabriella Deidda, 57 anni, è responsabile di un Caf a Is Mirrionis. Con indosso la maglia del Psd'Az è passata dai banchi del Consiglio a quelli della Giunta ed è titolare, tra le altre cose, dei Lavori pubblici e dell'Erp. Sul punto è netta: «Certe case popolari dovrebbero essere murate».
Lavori pubblici, cosa pensa della gestione precedente?
«Non è tutto da buttare, certi lavori andranno in continuità. Ma su periferie e impianti sportivi c'è tanto da fare».
Chiamerà Maurizio Chessa per il passaggio di consegne?
«No, il mio riferimento è Gianni Chessa».
Ha avuto le sue stesse deleghe. Gli chiederà dei consigli?
«Assolutamente sì. È molto contento per me, sa che è un'occasione di crescita».
È lui che ha voluto queste deleghe?
«Sì».
Qualcuno dice che sarà come averlo di nuovo assessore.
«No, l'assessora sono io. Con Gianni c'è un rapporto di collaborazione che va avanti da anni, mi fa ridere quando mi chiamano la “fedelissima”, la “collaboratrice storica”».
È la verità?
«Sì, ho lavorato alle campagne elettorali sue e di Christian Solinas. Faccio parte del Psd'Az e ho dimostrato di essere una persona di fiducia. La nostra è un'amicizia vera».
Qualcuno avrebbe voluto il suo posto in giunta?
«Non lo so, non credo. Ma il mio posto comunque non è mai stato in discussione».
Come avete fatto ad avere il terzo assessore?
«Paola Piroddi è stata candidata con noi nel 2016 ed è stato trovato un accordo con i partiti minori. Il partito sta crescendo e mi fa piacere».
Per Piroddi o per il Psd'Az?
«Per tutti e due, ma il partito viene sempre prima».
Tre progetti che partiranno entro l'anno?
«La piscina di via Abruzzi, continueranno i lavori negli alloggi in via Flumentepido e nel campo di calcio al borgo Sant'Elia».
Idee per favorire il turismo?
«Vorrei una grande piazza sul mare in via Roma».
E le macchine?
«Si potrebbe deviare il traffico con un tunnel sotterraneo».
Come intende l'edilizia popolare?
«Credo che le case siano importanti ma prima vengono sempre le persone».
Quali sono le priorità all'Erp?
«Installare gli ascensori, riprendere le manutenzioni ferme ormai da più di un anno e far costituire i condomini».
Si tornerà all'idea di demolire per ricostruire?
«Assolutamente sì».
Anche in piazza Granatieri di Sardegna?
«Sì».
Dove troverete i soldi?
«Ci sto già lavorando. Ci sono 3 milioni e 800 mila euro».
Che non bastano.
«Giustamente non si può fare tutto. Si inizierà con una palazzina. Però spero che la Regione possa stanziare altri fondi».
E se non fosse così?
«L'importante è prendere una decisione e partire come fosse un progetto pilota. Spero che l'assessore Roberto Frongia si mostri sensibile rispetto a questo tema».
Cosa farà nelle case parcheggio a Is Mirrionis?
«Dovrebbero essere demolite. Mi auguro che terminati i lavori in via Flumentepido gran parte delle famiglie possa trovare sistemazione lì».
Quale alternativa per quello spazio?
«La mia idea è realizzare alloggi per padri separati, così avrebbero un posto in cui trascorrere le domeniche con i figli anziché portarli al McDonald's».
La riqualificazione di Sant'Elia?
«Lo sviluppo del quartiere è legato allo stadio, ma la prima cosa da fare è buttare giù la sopraelevata di viale Ferrara che la separa dalla città».
Come si migliora la gestione dell'Erp?
«Io proporrò un sistema con premialità: chi avrà cura della propria casa potrà avere sconti sul canone d'affitto. Così scoraggeremo chi se ne approfitta».
Capitolo occupazioni abusive.
«Ne ho già parlato con il sindaco e con il collega della Polizia municipale. Decideremo come attivare un pronto intervento».
È un fenomeno in crescita?
«Il problema è che per otto anni e mezzo non sono state date risposte, ma non giustifico nessuno. Capisco la disperazione di chi occupa ma dobbiamo ricordare che c'è anche quella di chi aspetta un alloggio da anni».
Mariella Careddu