Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il sindaco fra le palazzine pericolanti oggi l’ultima parola sullo sgombero

Fonte: La Nuova Sardegna
25 agosto 2009

MARTEDÌ, 25 AGOSTO 2009

Pagina 1 - Cagliari

Sopralluogo con gli assessori in via Peschiera, gli abitanti non vogliono lasciare le case






CAGLIARI. Sopralluogo ieri e incontro oggi per la presa in carico del grande malato, il quartierino accanto alla facoltà di Ingegneria che mostra i segni della disattenzione umana con le case a rischio di crollo per via di smottamenti del tutto sottovalutati. Chi li dovesse valutare con attenzione è domanda che sembra avere almeno un paio di risposte: il Comune che rilascia le licenze edilizie e lo fa sui documenti di pianificazione territoriale come un piano urbanistico dove c’è scritto quali sono le aree in cui si può o non si può costruire; i costruttori privati che quando dovevano decidere sul tipo di fondazioni da gettare, per scuola prima che per imposizione di legge (la norma è arrivata solo nel 2005), avrebbero dovuto accertare la consistenza del terreno. Quando si vanno a vedere le carte preparatorie dei piani urbanistici si scopre che il tema geologico è poco battuto: il vincolo di inedificabilità arriva per ragioni paesistiche, archeologiche, ambientali, ma scarseggiano gli accertamenti sulle condizioni della cosiddetta «città di sotto», il reticolo di gallerie e cavità in qualche caso visitate per Monumenti Aperti, oggetto di studi di cultori di speleologia, materia di tesi di laurea, argomento tecnico-politico per chiedere l’istituzione di un Ufficio per il sottosuolo. Ieri in via Castelfidardo è arrivato il sindaco Emilio Floris con gli assessori ai lavori pubblici Raffaele Lorrai, alle politiche sociali Anselmo Piras, ai servizi tecnologici Gianni Giagoni. Oggi in Comune ci sarà un incontro tecnico cui parteciperà Nicola Sollai ingegnere nominato dalle famiglie di via Castelfidardo destinatarie dell’ordine di sgombero firmato a ferragosto.
«I vuoti ipogei - scrive Andrea Scano, consigliere del gruppo Pd in commissione urbanistica - vanno conosciuti, rilevati, catastati, anche per evidenti ragioni di prevenzione del rischio». Il consigliere suggerisce: «Lo studio sul campo operato dagli speleologi è fondamentale e risulta complementare alle indagini geognostiche che, con metodi indiretti, cercano di svelare la natura del sottosuolo... oggi non è più ammissibile che la pianificazione urbanistica della città di sopra ignori l’esistenza della città di sotto». Due studi commissionati dal Comune in qualche modo danno ragione a Scano: quello del dicembre 2008 condotto da Gaetano Ranieri ordinario di geofisica applicata e quello di pochi mesi dopo fatto dal geologo Mauro Pompei che ha promosso anche la prova delle prove, i carotaggi. Un’interrogazione firmata da Scano, Claudio Cugusi e Ninni Depau documenta il ritardo del Comune sulla prevenzione del rischio: l’Ufficio del sottosuolo era stato deliberato all’unanimità dal consiglio comunale già nel 2001. (a. s.)