Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Bastione, terrazza sfregiata dai vandali Distrutte 38 panchine di marmo, danneggiate alcune lastre d

Fonte: L'Unione Sarda
17 luglio 2019

CASTELLO.

Feste e notti brave nel fine settimana: parte della pavimentazione macchiata da urina e vomito

Bastione, terrazza sfregiata dai vandali Distrutte 38 panchine di marmo, danneggiate alcune lastre di plexiglass del parapetto 

Poggia un piede per tastarne la resistenza, prima di far salire la sua bambina su una delle panchine di marmo che incorniciano la terrazza del Bastione. Il panorama è bellissimo, vale un selfie con l'intera famiglia. Fidarsi? Meglio di no. A neppure un metro di distanza le lastre sono sprofondate. Crollate sotto il peso insostenibile dei vandali. In quelle stesse condizioni ce ne sono ben trentotto. Bastano per far desistere il turista inglese che ieri mattina, insieme a centinaia di croceristi, ha raggiunto Saint Remy, la fortificazione costruita alla fine del XIX secolo sulle mura del Castello che ragazzi un po' troppo esuberanti si divertono a danneggiare nei fine settimana.
Lo scempio
La terrazza è uno sconcio. Non sono solo le panchine distrutte a scaraventare il Bastione restaurato tra i monumenti cittadini offesi dai raid sconsiderati di una minoranza di cagliaritani. Sul “terreno” ci sono ancora i segni delle notti brave. Il marmo spaccato, certo. Sul terreno giace anche qualcuna delle pareti di plexiglass piazzate durante i lavori di riqualificazione a protezione del parapetto. Ma il racconto silenzioso delle serate balorde condite con birra (tanta), rum e gin lo fanno le interminabili chiazze che hanno ormai macchiato la pavimentazione. Chiazze scure di liquori, vomito e urina che neppure il più potente dei detersivi industriali o la varechina sembrano riuscire a cancellare.
Il pittore
«Le feste? Le facciano altrove». Antonio Spada dipinge la bellezza, nel suo studio di via Università. Ha 81 anni ed è qui da diversi decenni. «Vuole un commento su quanto accade al Bastione? I giovani fanno i giovani, troppo spesso esagerano. Ma i responsabili dei danni sono davvero una minoranza, piccoli gruppi che con troppo alcol in corpo se la prendono anche con monumenti belli e importanti come è appunto il Bastione di Saint Remy». Il suo laboratorio è un osservatorio privilegiato. L'ingresso, a pochi metri dalla Porta dei due Leoni, si affaccia sulle scalette che conducono alla piazzetta Lawrence. «O si riesce a garantire la sorveglianza oppure, veramente, si scelga di chiuderla, la sera, la terrazza. La mia è certo una proposta provocatoria, ma il Bastione va tutelato».
Affollamento
Ieri mattina la terrazza era affollata di croceristi. L'ascensore ha funzionato a pieno ritmo e la scalinata di piazza Costituzione è diventata un set fotografico. Una coppia di anziani castellani si intrattiene su una delle panchine in ferro ben più sicure. «Non tutti i sedili in marmo sono stati distrutti da ragazzi, qualcuno ha ceduto al peso di troppe persone che si erano semplicemente accomodate. I progettisti hanno sbagliato i calcoli». Sorridono, marito e moglie: «Quello sì, è il vero sconcio», commentano, indicando le chiazze di urina e la recinzione sbilenca che circonda la «zona degli scavi archeologici mai aperti e concessi alla comunità e ai turisti che stanno diventando sempre più numerosi».
L'orafo
Giancarlo Tocco conta gli anni trascorsi nel suo laboratorio “Orerie artigiane” a realizzare orecchini, ciondoli, anelli con i simboli della storia sarda. «Sono trentacinque», dice dietro il banco di lavoro e vendita, al numero 7 di via Università. «Ciò che fa rabbia è la mancanza di rispetto per la nostra città e in questo caso per uno dei monumenti simbolo di Cagliari. Prendersela con qualche teppista non basta, servono vigilanza, controlli. Alla fine ciò che manca è l'educazione. A chi non l'ha bisogna imporgliela, perché quei pochi non possano distruggere ciò che è di tutti».
Andrea Piras