Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Il Mibac rallenta lo sviluppo del Porto canale»

Fonte: L'Unione Sarda
11 luglio 2019

CAGLIARI. Il governatore chiama in causa il premier Conte: a rischio l'ampliamento produttivo dello scalo industriale «Il Mibac rallenta lo sviluppo del Porto canale»

Il presidente Solinas contesta il “no” alla modifica dei vincoli paesaggistici 

Scoppia la bufera sul Ministero dei Beni culturali. Il “no” del Mibac alla riedizione dei vincoli paesaggistici di fatto blocca qualsiasi possibilità di sviluppo del porto canale di Cagliari e congela pericolosamente i 94 milioni di euro a disposizione dell'Autorità portuale per la realizzazione delle infrastrutture. Dopo la nefasta riunione di martedì a Roma i politici sardi (forse con qualche ritardo) hanno voluto far sentire il loro disappunto su una mazzata che va ad aggiungersi alla procedura di licenziamento collettivo decisa dalla Cict (concessionaria delle banchine dello scalo commerciale) e che getta nel baratro della disoccupazione 210 dipendenti.
Mibac nel mirino
«È paradossale che il porto di un'area industriale strategica per la crescita della Sardegna sia sottoposto a vincoli paesaggistici che ne pregiudicano l'operatività e lo sviluppo». Il presidente della Regione Christian Solinas annuncia battaglia e fa appello a Palazzo Chigi. «Chiediamo ora al presidente del Consiglio dei Ministri Conte, che è stato sollecitamente informato della vicenda, di attivarsi senza indugio per sbloccare questa situazione. È incomprensibile, se non proprio intollerabile, l'atteggiamento dilatorio del Mibac più volte da noi sollecitato per risolvere il problema. Tutto ciò rischia concretamente di bloccare l'ampliamento produttivo del Porto Canale di Cagliari, l'avvio della Zona franca e della Zona economica speciale, nonché degli insediamenti su tali aree e i progetti per il potenziamento delle infrastrutture. A determinare il rallentamento della procedura autorizzativa - aggiunge ancora il governatore - è stata la grave e inaccettabile assenza alla riunione del direttore generale del Dipartimento Archeologia, belle arti e paesaggio del Mibac, il referente deputato a esercitare il potere di revoca in quello che sarebbe dovuto essere l'incontro risolutivo dopo le precedenti riunioni nei tavoli ministeriali. La Regione e tutti gli enti interessati hanno più volte sollecitato la rimozione del vincolo che di fatto è un ostacolo al decollo della Zona franca e della Zona economica speciale del Porto Canale, in grado di garantire occupazione e benessere».
Diritti e speculazioni
Duro anche l'intervento del sindaco di Cagliari Paolo Truzzu. «I vincoli per evitare speculazioni? Ma quando mai, stiamo parlando di enti pubblici, mica di palazzinari. In gioco ci sono i mille miliardi di lire per la costruzione del porto canale, la necessità di garantire il diritto al lavoro dei portuali e l'opportunità data dal piano di sviluppo portuale che farebbe del capoluogo della Sardegna uno dei poli principali del Mediterraneo per la cantieristica. Lo sviluppo non è incompatibile con l'ambiente. Altrimenti - ammonisce il sindaco - ci sarà la rivoluzione dei forconi».
I capricci
«Il Ministero proietta un film già visto durante il percorso di revisione del piano paesaggistico regionale, riproponendo lo stesso atteggiamento che ora rischia di pregiudicare il futuro dello scalo portuale del capoluogo», commenta il deputato e coordinatore regionale di FI, Ugo Cappellacci.
Andrea Artizzu