Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Il Comune fornisca nuovi alloggi»

Fonte: La Nuova Sardegna
24 agosto 2009

SABATO, 22 AGOSTO 2009

Pagina 1 - Cagliari



Maria Depau (Pd): quelle case non andavano costruite




CAGLIARI. A mezzanotte di giovedì è scaduta l’ordinanza di sgombero emessa dal sindaco nei confronti degli abitanti di due palazzine pericolanti in via Castelfidardo, nella zona di via Peschiera, soggetta al rischio crolli. «Alcuni mesi fa facemmo un sopralluogo assieme ad alcuni tecnici, ma il Comune in tutto questo tempo non ha fatto nulla per tentare di risolvere il problema», ha denunciato Marisa Depau, consigliere comunale del Pd e presidente della commissione per i Servizi sociali. Intanto per gli inquilini la situazione si fa sempre più drammatica.
«Rendere esecutiva l’ordinanza del Comune equivale a mettere sulla strada le famiglie che abitano le palazzine pericolanti che, di fatto, vengono affidate ai servizi sociali», ha detto Depau, che ha aggiunto: «Negli anni scorsi è stato permesso di costruire dove non si poteva costruire, senza che si sentisse il parere autorevole di un geologo. Così è stato edificato su un’area carsica con corsi d’acqua sotterranei, e la cattiva gestione da parte di Abbanoa delle perdite d’acqua ha aggravato ulteriormente la situazione. Ora occorre trovare una soluzione valida per le famiglie, che non può essere la sistemazione in alloggi popolari».
Ma dove possono essere sistemate le persone che abitano i palazzi a rischio crollo? «Non servirà a nulla ristrutturare i palazzi che presentano “filature” nella loro struttura, come vuol fare il Comune», ha sostenuto a riguardo Depau, «perché i crolli si ripresenteranno puntualmente». Per il consigliere comunale del’opposizione, che ha anche fatto parte della commissione per i Lavori pubblici, la soluzione esisterebbe: «Le famiglie potrebbero stabilirsi provvisoriamente a spese del Comune in alloggi in affitto. Bisognerebbe considerarle alla pari di quelle abruzzesi, vittime del terremoto. Occorrerebbe far eseguire studi precisi sul sottosuolo e i palazzi a rischio crollo andrebbero nel frattempo messi in stato di sicurezza. Infine andrebbe chiamata in causa anche la Regione, con la richiesta del riconoscimento dello stato di calamità naturale».
Anche Antonello Puddu, segretario regionale dell’Uniat (Unione nazionale inquilini ambiente e territorio), che opera all’interno della Uil, si dice «molto preoccupato per il futuro degli inquilini» dei palazzi di via Castelfidardo. «Con l’ordinanza comunale si mettono in strada decine di famiglie senza dar loro alcuna garanzia per il futuro», ha precisato il sindacalista. «Anziché assegnarle ai Servizi sociali - ha continuato - bisognerebbe trovar loro una sistemazione, a spese del Comune, in alloggi sfitti. Si pensi che in città ce ne sono più di cinquemila». La posizione dell’Unione inquilini è molto chiara: «Chiediamo maggior rispetto per persone che hanno fatto tanti sacrifici per avere una casa», ha dichiarato ancora Puddu, per il quale le responsabilità del Comune in materia abitativa vanno anche al di là del problema crolli nella zona di via Peschiera. «Mancano programmi sulle emergenze e nuove politiche abitative. Cagliari ha perso otto milioni di euro di finanziamenti per non esser stata in grado di individuare nuove aree da destinare all’edilizia abitativa agevolata. Questo ha portato a due conseguenze negative: il deterioramento estetico della città e la crescita esagerata degli affitti, che si attestano sui livelli di Roma e Milano».
Paolo Camedda