Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Una notte al Poetto: «Qui ci sentiamo al sicuro»

Fonte: L'Unione Sarda
1 luglio 2019


La musica si accende solo quando il maestrale inizia a soffiare sulla spiaggia illuminata dalla luna. Le comitive di ragazzini arrivano in autobus o accompagnati dai genitori e ciondolano stanchi alla ricerca del locale giusto per trascorrere la serata. Venerdì notte al Poetto ci sono un po' tutti: famiglie, anziani, bambini e atleti - dilettanti e non - che si attardano sulla pista da corsa mentre il resto della città ha già archiviato la cena.
«Nessuna paura»
Sarà che in uno dei bar sulla spiaggia è tutto pronto per ballare la salsa e in quello vicino suona una vecchia canzone di Umberto Tozzi, ma non sembra lo stesso posto in cui martedì una coppia è stata rapinata da tre ragazzi nigeriani che sono poi finiti in cella. «Questo è il posto più bello del mondo, noi veniamo a prendere il fresco e no, non abbiamo paura: è poi è appena passata una macchina della polizia». Maria Nazarena Pani e Marisa Randaccio, 75 e 74 anni, chiacchierano beate su una panchina che dà le spalle al mare. Mentre davanti al Cavalluccio marino si sgomita per trovare un parcheggio e schivare i tanti che mangiano un panino accovacciati sul marciapiede, a pochi passi dagli ombrelloni chiusi è in corso una festa. Dieci ragazzi intorno a qualche bottiglia di birra e una scorta di sigarette destinata a finire in fretta. Stefano Fois, quasi ingegnere, festeggia 25 anni: ha radunato gli amici e passeranno la notte sul litorale. «A noi sembra tutto molto tranquillo, berremo qualcosa in spiaggia e poi andremo a sentire Francesco Piu che suona al Corto Maltese».
Nel frattempo la pattuglia della Municipale continua il giro di ronda: qualche auto in divieto, forse un colpo di clacson di troppo sotto le finestre di chi prova a dormire, ma nulla di più.
Lezioni notturne
«Noi balleremo fino alle tre del mattino». Norma Gomez è arrivata da Cuba e ogni lunedì e venerdì apre la serata al Miraggio con le sue lezioni di danze latino-americane. Un'ora di prove e poi lascia la pista a chiunque voglia ballare sotto la luna. I tavolini sono tutti occupati: gelaterie, ristoranti, bar, non fa differenza. All'ingresso la stessa fila di persone in attesa che qualcuno decida di andare a dormire e liberi un posto a sedere. Passano i minuti e il traffico in direzione del Poetto continua ad aumentare: la fila sul viale che dal centro conduce a Marina Piccola si gonfia e per trovare un parcheggio serve molta pazienza: uno, due, tre giri tra le file occupate. Poco importa se un segnale indica gli stalli dedicati ai residenti, ma questo è un problema che inizia fin dal mattino. Solo ieri in poche ore sono piovute 13 multe sui parabrezza di chi aveva parcheggiato dove non si può.
Alto volume
Poco prima della mezzanotte la passeggiata sul lungomare si fa più viva: il volume sale e buona parte della città si ritrova qui dove il vento è diventato più forte e il caldo torrido sembra solo un ricordo. Almeno fino a quando il sole non si alzerà.
Mariella Careddu