Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Pau, cinque corti per dir di Cagliari

Fonte: L'Unione Sarda
24 agosto 2009




L'anatema di Aquilino Cannas come supremo atto d'amore verso una città che il poeta non riconosce più. È il primo dei cinque filmati che martedì alle 21, al Teatro Civico, racconteranno Cagliari, in una serata promossa dal Teatro e dall'assessorato comunale alla cultura (ingresso libero). A firmarli il regista Enrico Pau che ha voluto così rendere omaggio al luogo che lo ha visto nascere e crescere e che sempre gli suggerisce nuovi stimoli per il suo lavoro. Evocano vecchi splendori e nuove miserie, restituiscono un'immagine mai banale, da cartolina, della città del sole. Il filo rosso, racconta Pau, «è un amore invincibile per questo luogo, il desiderio di provare a raccontarlo in un modo personale, forse anche poetico».
Si comincia, e non è un caso, con un poeta, un poeta civile. L'anatema di Aquilino , del 2004, prodotto da Cada Die Teatro-Zuma, vincitore del Premio Dessì: 12 minuti intensi per un incontro sorprendente. Quello con «la coscienza più profonda e più limpida di questa città». «Aquilino», dice il regista, «è fermamente convinto che la sua città sia stata stravolta dopo la guerra da una cementificazione disordinata che ha distrutto le sue bianche colline e smarrito la sua identità. Mi ha entusiasmato, della sua rabbia contro i faineris, vederlo così tenacemente aggrappato alla sua storia e alla sua memoria. Ma non sconfitto. Ecco, questo è il messaggio che vorrei lanciare con i miei corti».
L'ultimo dei quali - nella serata di martedì - sarà non a caso Voci del mare : un ritratto sentimentale (in 20 minuti) della città. Vincitore lo scorso luglio del premio Libero Bizzarri per la fotografia, a San Benedetto del Tronto. Prodotto da Eia sardinia, Les Films du Corsaire, l'assessorato regionale al turismo, «non è uno spot di Cagliari. È un tentativo di provare a raccontare una città abbastanza sconosciuta fatte di cose bellissime e abbandonate. Più sognata che reale, una sorta di vocabolario di volti e luoghi che da soli raccontano più di mille parole».
È la conclusione (o forse solo un tratto di strada) di un viaggio cominciato nel 1996 con il cortometraggio La volpe e l'ape . E Franco Becini, suonatore di strada protagonista di quel corto, sarà presente alla serata.
Cinque filmati a colori, tranne Il Lupo (12 minuti), favola nera dedicata a Tuvumannu e alla sua anima antica perduta, firmato - oltre che da Pau - dai ragazzi del Corso di laurea in Scienze della formazione dell'Università di Cagliari. A produrlo il Celcam, Centro per l'educazione ai linguaggi del cinema, degli audiovisivi e e della multimedialità della facoltà di Scienze della formazione. Protagonisti Francesco Origo, Cristina Maccioni, Enrico Incani. Ancora prodotta dal Celcam La lettera (14 minuti, storia di un adolescente in crisi) che vede protagonisti Maria Loi, Massimo Zordan, Marco Frau, Raffaele Badas, Vincenzo Spadola. Infine Recita Naturale , diretto con Andrea Lotta, «prezioso montatore di molti miei lavori» e basato (in 8 minuti) su due dialoghi intorno alla malattia del medico-scrittore Giorgio Todde. A interpretarli pazienti veri: uno ottimista l'altro pessimista, alle prese con la patologia e con le sue nevrosi.
Alla serata, con Franco Becini cha canterà alcune canzoni del suo repertorio, parteciperanno Antioco Floris, docente di cinema nella facoltà di Scienze della comunicazione, Giorgio Todde, alcuni ragazzi protagonisti dei due saggi, alcuni attori. Ci sarà anche Enrico Pau, che da quel 1996 ha firmato il documentario Storie di pugili , ricostruzione della carriera e del mito di alcuni tra i più famosi pugili cagliaritani del dopoguerra, nel 2001 il film Pesi leggeri , nel 2006 il pluripremiato Jimmy della Collina , tratto dal romanzo breve di Massimo Carlotto. E ci sarà Cagliari, quella personale e poetica del regista, nella quale tutti possiamo perderci e ritrovarci.
M.P.M.

23/08/2009