Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Vasco e veleni, sconfessato Palmas Live Nation si dissocia dalle accuse del promoter: «Pronti a coll

Fonte: L'Unione Sarda
28 giugno 2019

FIERA.

L'ira di 118 e Regione dopo la bufera scatenata dal patron di Sardegna Concerti

Vasco e veleni, sconfessato Palmas Live Nation si dissocia dalle accuse del promoter: «Pronti a collaborare»

Dopo 24 ore di feroci polemiche Live Nation, la società che ha organizzato i due live di Vasco Rossi alla Fiera, prende finalmente posizione. E almeno in parte si dissocia dalle dichiarazioni di Massimo Palmas, responsabile della società Sardegna Concerti, partner locale dell'evento, che ieri aveva accusato un po' tutti - dall'Ente Fiera, al Comune, al 118 - di aver ostacolato la riuscita del concerto dando prova di «pessima accoglienza».
Gli organizzatori
Lo fa con un comunicato stringato, in cui ogni parola è pesata col misurino nel tentativo di porre fine a una polemica la cui eco ha rapidamente varcato il Tirreno. E in cui si conferma anche la volontà di continuare a portare musicisti di livello in Sardegna, collaborando con le istituzioni locali. «Live Nation - si legge nella nota -, ci tiene a precisare che non condivide pienamente le dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa da Massimo Palmas patron di Sardegna Concerti e rinnova la propria volontà di continuare a lavorare in Sardegna dove l'11 luglio 2020 ha già annunciato l'arrivo di Tiziano Ferro». Certo è che l'uso dell'avverbio «pienamente» non equivale a una dissociazione totale. E il passaggio successivo sembra confermarlo. «In prospettiva della futura collaborazione - prosegue infatti il comunicato di Live Nation - augura invece l'apertura di un tavolo di discussione con la Regione Sardegna, la Fiera di Cagliari per poter condividere e definire con chiarezza e nel migliore dei modi i dettagli organizzativi dei prossimi eventi». Insomma, qualcosa che non ha funzionato per il verso giusto c'è stata. Ma non al punto da scatenare il putiferio di queste ore.
Le accuse di Palmas
Palmas, tra i promoter più noti in Sardegna, aveva scritto una lunga lettera al neo sindaco Paolo Truzzu in cui lamentava «la pessima accoglienza riservata dalla città di Cagliari soprattutto a livello istituzionale» all'organizzazione dei live di Vasco Rossi. A iniziare dal fatto che - a suo dire - era nei patti che la Fiera sarebbe stata messa a disposizione gratuitamente e che lui stesso aveva sollecitato l'Ente a richiedere un finanziamento all'assessorato regionale al Turismo, che avrebbe garantito il suo sostegno. Una circostanza seccamente smentita da Gigi Molinari, responsabile della società della Camera di Commercio che gestisce la Fiera, ma ieri anche dall'assessore al Turismo Gianni Chessa, che ha usato parole molto nette svelando anche una circostanza inedita. «Il signor Palmas si è presentato in assessorato chiedendo una parte dei fondi stanziati in favore dell'Ente Fiera - spiega - non so chi gli abbia dato queste notizie distorte ma di certo niente gli è dovuto anche perché l'assessorato non può certo finanziare privati. Noi abbiamo dato circa 200mila euro all'Ente Fiera per la promozione di una serie di eventi, compresi i concerti di Vasco Rossi che hanno richiamato oltre 60mila persone, ma non certo per destinarli a privati, cosa che non possiamo fare».
L'ira del 118
Altro fronte della polemica: il numero di ambulanze richiesto dal responsabile del 118 Giovanni Fois durante il Comitato per l'ordine pubblico, secondo Palmas «ben 13 medicalizzate quando per il concerto di San Siro ne sono bastate 6». Durissima la replica di Fois: «Sono dichiarazioni da denuncia e false: abbiamo chiesto tre medicalizzate, nove ambulanze di base e la presenza di un posto medico avanzato. Ma non perché ci andava così, ci sono delle tabelle adottate dopo i fatti di piazza San Carlo a Torino che stabiliscono le modalità dell'assistenza sanitaria per questi grandi eventi: tot persone tot ambulanze e tot soccorritori a piedi. Abbiamo agito nel pieno rispetto delle normative esistenti e a esclusiva tutela delle persone che partecipavano all'evento. Ad esempio abbiamo imposto, come ovvio, che i disabili avessero una via di fuga diversa rispetto a quella del pubblico e che ci fossero le ambulanze già dall'apertura dei cancelli. Questo ha un costo? Certamente ma non mi interessa. Io non posso badare a questi aspetti, il mio compito è garantire l'incolumità delle persone. Inoltre voglio sottolineare che mai c'è stato un momento di scontro con gli organizzatori, che ogni volta hanno accolto con responsabilità le richieste».
Massimo Ledda