Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Signor giudice, quel cartello prima non c'era»

Fonte: L'Unione Sarda
24 agosto 2009

Buche nelle strade e tombini mal messi: ecco le ragioni principali delle richieste di danni al Comune 

In calo le istanze di risarcimento: 608 nel 2008, 57 dall'inizio del 2009

Buche nelle strade e coperchi dei tombini mal messi sono tra le cause più frequenti dei risarcimenti danni che il Comune ogni anno è chiamato a pagare ai cittadini. vittime di incidenti. In realtà non paga direttamente l'amministrazione civica ma una compagnia assicurativa, la Fondiaria Sai, che ha vinto la gara d'appalto per un importo di circa 700 mila euro di premio.
57 RICHIESTE Dall'inizio dell'anno le richieste di risarcimento presentate in Comune sono state 57, ma di queste solo 16 sono diventate veri e propri contenziosi giudiziari. Un dato in grande diminuzione rispetto agli anni scorsi. Si pensi che lo scorso anno le richieste erano state 608 e quelle finite davanti al giudice 56. «Su seicento richieste che ci arrivano, circa sessanta sono quelle che vengono materialmente risarcite dall'assicurazione sia senza contenzioso che a seguito di sentenza», spiega l'assessore agli Affari legali Giuseppe Farris. «In molti casi, infatti, il giudice dà torto a chi chiede di essere risarcito».
GLI AVVOCATI L'ufficio legale del Comune affronta direttamente tutti i contenziosi, ma non quelli relativi ai sinistri stradali o alle richieste di risarcimento danni. In questo caso, infatti, sono gli stessi avvocati della compagnia assicurativa a difendere l'ente in Tribunale. E proprio a seguito della polizza stipulata, in caso di condanna è sempre l'assicurazione a pagare, sebbene in alcuni casi il Comune materialmente anticipi le somme che poi vengono rimborsate.
I RISARCIMENTI Ma non basta finire in una buca per essere risarciti. «Nel caso di una buca l'utente deve essere nelle condizioni di non vederla materialmente, ma anche di non poterla prevedere», spiega Farris.
STRADE DISSESTATE Sotto accusa, quasi sempre, ci sono i tagli stradali o l'asfalto dissestato, ma anche avvallamenti nei marciapiedi che provocano rovinose cadute. «Ormai da qualche anno abbiamo un elevato numero di cantieri. Il picco massimo c'è stato nel 2005, quando la nostra città è stata riconosciuta come la maggiore stazione appaltate d'Italia», continua l'assessore. «Dovendo sistemare la rete del gas, l'acquedotto, le fognature e le fibre ottiche, non aveva senso rimettere a nuovo le strade per poi vederle nuovamente distrutte poche settimane dopo. Ora, però, dopo aver completato gli interventi, abbiamo potuto rifare da cima a fondo strade e marciapiedi». Così dovrebbero ridursi anche le richieste di risarcimento, ma soprattutto gli infortuni ai malaugurati cittadini che finiscono dentro le tante buche. E se uno si fa male in prossimità di un cantiere? «In questo caso la responsabilità è in capo agli appaltatori».
CURIOSITÀ Non sempre le richieste di risarcimento riguardano incidenti causati dalle buche. Di recente un pedone camminando in via Bacaredda ha centrato in pieno un cartellone pubblicitario. Poi ha fatto causa: «Signor giudice, quel cartellone in mezzo al marciapiede prima non c'era, chiedo i danni».
FRANCESCO PINNA

23/08/2009