Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Calamosca, paradiso a metà Un luogo magico molto frequentato nonostante i tanti problemi

Fonte: L'Unione Sarda
18 giugno 2019

LA SPIAGGIA.

Mancano i servizi e l'ultimo tratto è diventato una pietraia

Calamosca, paradiso a metà Un luogo magico molto frequentato nonostante i tanti problemi 

«Mi può dire dove posso affittare un ombrellone»? Martyna, turista polacca con un cognome che sembra un codice fiscale, è risalita da quelle scalette. Pensava di trascorrere la giornata nella spiaggia di Calamosca, adottando le opportune precauzioni: non esporre troppo al lungo al sole la sua pelle bianchissima, in primo luogo. Ma in quel luogo non può farlo: nessuno noleggia ombrelloni. E lei è costretta a cercare un'altra sistemazione.
L'arrivo
Che in quel piccolo angolo di paradiso ci sia qualcosa che non va lo si capisce da subito. Anzi, già prima di arrivare. Perché è praticamente impossibile raggiungere la spiaggia con i mezzi pubblici: l'11, la linea del Ctm che collega la zona dell'Amsicora con Calamosca, è attiva (da questa settimana) soltanto nel weekend. Non resta che andare in auto: una voragine enorme si apre nel lato destro del piazzale. E, superata, ci si trova davanti alle transenne, anch'esse ormai “storiche”, che interdicono l'accesso alle calette verso il faro di Sant'Elia: la roccia calcarea si erode sempre più. Impossibile (in tempi di ristrettezze finanziarie) mettere in sicurezza il costone; l'unica soluzione, adottata una quindicina d'anni fa, è stata la chiusura.
La spiaggia
Eppure, nonostante queste difficoltà, nella sabbia sono stesi decine di teli da mare. O, almeno nel primo tratto di spiaggia. Perché l'erosione ha trasformato la parte verso l'albergo in una pietraia. Giorgio Erriu, habitué di Calamosca, ha una bustina in mano e raccoglie mozziconi di sigarette. «Costa davvero tanto», riflette, «portarsi dietro un portacenere per gettare lì le cicche»? Lui non cambierebbe quel posto con un altro. «Però i problemi non mancano: non ci sono servizi, per esempio. Per andare in bagno bisogna salire al ristorante».
Le richieste
Quel luogo è davvero magico: nonostante i problemi in tanti continuano a preferirlo a tutte le altre spiagge. «A essere penalizzati», sostiene, «sono, in particolare, i disabili: non c'è uno scivolo che consenta loro di arrivare nell'arenile. E, se anche qualcuno ci riesce, non ha la possibilità di fare il bagno perché non esiste una pedana». Ma anche i normodotati hanno problemi. «Possibile che non ci sia uno spogliatoio? Proprio oggi, ho deciso solo all'ultimo momento di venire. Per cambiarmi ho dovuto fare mille acrobazie, coprendomi con l'asciugamano. E sarò costretto a farmi la doccia a casa». Accanto a lui c'è un amico, Fabrizio Calarco. «Che cosa vorrei? Mi accontenterei soltanto di bagni come quelli del Poetto».
La terrazza
Ma non sarebbe male se anche il resto della spiaggia fosse disponibile: a sinistra, una transenna (e un cartello, caduto, ormai arrugginito) blocca l'accesso alla scogliera. A destra, non è solo la pietraia a sconsigliare la sosta. I pali in cemento che sostengono la terrazza sono stati, apparentemente, sistemati.
Ma, nello spazio recintato, ci sono detriti di ogni genere. E le condizioni della terrazza, nella sua parte finale, con i mattoni rovinati a vista, non danno alcuna garanzia di sicurezza.
Marcello Cocco