Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cagliari, un tesoro nascosto nel cuore del Mediterraneo

Fonte: L'Unione Sarda
14 giugno 2019

Dalla vela al calcio: lo sport confida nel sindaco che verrà

Cagliari, un tesoro nascosto nel cuore del Mediterraneo

Enormi risorse ancora da sfruttare per far crescere il turismo
La politica urbanistica segnerà il futuro di porto e industria 

Un tesoro in mezzo al Mediterraneo, una città distesa sotto un cielo che splende di luce riflessa tra la laguna e il mare. «Cagliari è uno dei tesori meglio nascosti al mondo», la definizione è di Lorenzo Giannuzzi, amministratore delegato del gruppo Forte Village che in città aprirà un hotel extra lusso destinato ad arricchire l'offerta per gli ospiti più danarosi. Tra le sfide dell'amministrazione futura ci sarà quella di segnare una mappa che conduca i turisti a destinazione e incida sul sistema produttivo creando nuove opportunità e posti di lavoro. «Questo è un luogo con una potenzialità assoluta che abbiamo bisogno di far conoscere. Cagliari dispone di tutte le bellezze ma serve farla scoprire attraverso i media e con una comunicazione efficace. Ci sono eventi straordinari come la festa di Sant'Efisio dalla quale i turisti restano affascinati». I numeri del settore raccontano di una crescita significativa ma la speranza è fare di più.
La città che produce
A dare la cifra di quel che è accaduto negli ultimi anni sono i dati raccolti dalle due grandi porte d'ingresso al capoluogo: il porto e l'aeroporto. «C'è stato un aumento del 10 per cento all'anno negli arrivi allo scalo Mameli e questo grazie al fatto che gli stranieri cominciano ad avere facilità d'accesso alla città», spiega Maurizio De Pascale, presidente della Camera di commercio che controlla il 94% della Sogaer, società di gestione dello scalo. Le buone notizie, però, sembrano finite qui. Allargando lo sguardo all'intero sistema produttivo, De Pascale auspica un cambio di passo. «Cagliari oggi non ha una crisi evidente ma molti indicatori ci dicono che le cose potrebbero peggiorare. Il settore più penalizzato è quello delle costruzioni da sempre fondamentale per l'economia dell'intera area metropolitana. Abbiamo difficoltà nel commercio, soprattutto quello al dettaglio, mentre nel comparto industriale c'è insofferenza per le lungaggini burocratiche nel rilascio delle autorizzazioni di tipo ambientale e per la mancanza del Piano urbanistico comunale. L'auspicio è coniugare ambiente, uomo e industria, arrivare a un giusto equilibrio nel rispetto di tutte le parti e di chi lavora». Le decisioni del Comune in fatto di Urbanistica sono molto attese anche dall'Autorità portuale impegnata da una parte con la crisi del Porto Canale con oltre 400 buste paga a rischio e dall'altra con lo sviluppo di tutti i progetti utili a «creare una delle marine più interessanti del Mediterraneo», spiega il presidente Massimo Deiana. «Abbiamo un fronte mare di oltre un chilometro nel centro della città e dal ponticello pedonale verso Giorgino a quello di Su Siccu, per dirne solo alcuni, ci sono progetti per svariati milioni di euro in parte già avviati». Il padiglione Nervi, citato da più parti durante questa campagna elettorale, ha già una destinazione certa. «Abbiamo le idee molto chiare e risorse disponibili. Dopo il completamento dei lavori nella banchina, il padiglione verrà riqualificato e sarà destinato ad accogliere servizi: si potrebbero realizzare spogliatoi, punti di ristoro, di sicuro non sarà un acquario». Insiste Deiana: «Per competere con gli altri porti del Mediterraneo l'unica via d'uscita è quella di creare le condizioni favorevoli per fare di Cagliari un luogo in cui si producono cose, si movimentano cose e si aggiustano cose. In questo quadro, pur essendo aree di nostra competenza servirà senz'altro avviare un dialogo con l'amministrazione, come già fatto in passato».
Lupi di mare
A godere del mare e del vento, oltre a residenti e turisti c'è il team di Luna Rossa che qui ha costruito la sua casa. «Saremo a Cagliari almeno fino a giugno del 2021, poi vedremo. Intanto speriamo di vincere la coppa». È l'augurio dello skipper Max Sirena che ha scelto di fare base a Cagliari «per le condizioni tecniche ottimali e per l'ambiente favorevole al trasferimento di operatori e famiglie». Il velista ha le idee chiare su quello che la città può già offrire («connessioni con l'Italia e con l'estero, scuole adeguate e servizi») e quel che ancora bisogna realizzare. «Siamo al centro esatto del Mediterreneo e non è un caso che l'80 per cento degli yacht d'estate passino dalla Sardegna. Ma allora perché non fare in modo che restino qui? È strano pensare che in tutto il sud dell'Isola non esista un macchinario in grado di sollevare una barca di 35 metri, non servono grandi cose solo un piazzale e un ponte attrezzato». Le ricadute sull'economia cittadina sarebbero importanti. «Questi super yacht sono delle piccole aziende con un equipaggio di bordo di 10 o 15 persone e una spesa media tra i 200 e i 300 mila euro all'anno di rimessaggio solo per i lavori ordinari. Senza parlare di tutto l'indotto che verrebbe generato. È incredibile che dopo aver fatto tappa qui, gli yacht vadano a Palma di Maiorca, ben più piccola della Sardegna, dove fino a 25 anni fa non c'era nulla. A Cagliari basta partire e prendere la strada giusta».
L'anno del centenario
Impossibile parlare di sport senza pensare al Cagliari, la squadra di calcio tanto amata dai rossoblù da essere seconda in Italia solo alla Juventus per la capacità di riempire gli spalti ogni domenica (l'ultimo dato è del 94%). Il sindaco che sarà proclamato dopo le elezioni di domenica avrà il compito di scrivere l'agenda per la costruzione del nuovo stadio e verrà ricordato per la posa della prima pietra che tutti si augurano avvenga entro il 2020 in occasione del centenario dalla fondazione della squadra. Questo lo stato dell'arte: dopo aver incassato il via libera del Consiglio comunale al progetto che prevede l'ampliamento del nuovo impianto, la società rossoblù è in attesa dell'approvazione del piano guida del quartiere indispensabile per dettare le regole in base alle quali i progettisti della società disegneranno il nuovo Sant'Elia per la felicità di migliaia di abbonati (lo scorso anno sono state rilasciate 10.570 tessere).
Giovani talenti
Nell'antico quartiere di Castello batte il cuore dell'Università con i suoi 25mila iscritti, di questi il 47 per cento è costituito da ragazzi di altri paesi che qui vivono da fuori sede. Ecco perché il primo pensiero della rettrice Maria Del Zompo va a loro. «In questi anni abbiamo fatto tanto e tanto ancora c'è da fare, mantenendo un clima di collaborazione con tutte le istituzioni e con il Comune in particolare. Noi sosteniamo tutte le attività volte a far crescere l'offerta formativa e a creare nuovi posti letto. Oltre al Campus che sorgerà di viale La Plaia - di competenza dell'Ersu - penso a quanto sarebbero utili degli studentati che oltre a dare alloggio agli universitari fuori sede potrebbero ospitare ricercatori e professori in visita in occasione di convegni e summer school. Questo avrebbe una ricaduta anche sul turismo congressuale perché il mondo della cultura e della formazione è parte integrante del tessuto sociale». A questo proposito, la rettrice immagina anche facilitazioni per i suoi studenti. «Si tratta di giovani che potrebbero usufruire di convenzioni e sconti per facilitare un percorso di inclusione che è già stato avviato. Siamo convinti che chi vuole bene alla città vuole bene all'Università».
Ospedali e dintorni
Capoluogo amministrativo e centro di riferimento regionale dal punto di vista sanitario. «L'offerta ospedaliera è più che adeguata anche se soffriamo di alcune criticità di carattere nazionale riguardo alla carenza di personale e alla mancanza di medici specialisti in alcuni reparti, fattori che non ci impediscono di soddisfare il bisogno dell'emergenza-urgenza». Il direttore dell'Area socio-sanitaria dell'Ats di Cagliari Luigi Minerba dopo aver definito i confini del panorama cittadino pensa agli impegni che lo vedranno a fianco del Comune negli anni che verranno. «Stiamo collaborando soprattutto per quel che riguarda il settore socio-sanitario con l'obiettivo comune di migliorare le condizioni di assistenza ai pazienti e alle loro famiglie». Due i fronti: da una parte occorre potenziare il sostegno ai malati dopo le dimissioni e dall'altra servirà dare appoggio ai parenti. In questo contesto si inserisce l'idea di individuare locali nei quali realizzare alloggi da destinare proprio agli accompagnatori di persone che arrivano dal resto della Sardegna e che a Cagliari non hanno un posto in cui dormire. «Si tratta chiaramente di un progetto del Comune che però richiederà il nostro intervento nella segnalazione dei casi che potranno usufruire del servizio», conclude Minerba.
Mariella Careddu