Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Traffico in crescita, riapriamo gli scali di Fenosu e Tortolì»

Fonte: L'Unione Sarda
31 maggio 2019

Todde: servono per la destagionalizzazione «Traffico in crescita,
riapriamo gli scali
di Fenosu e Tortolì»

La proposta dell'assessore ai Trasporti: uno studio sul futuro dei due aeroporti minori 

Tre aeroporti non bastano: «L'obiettivo è riaprire Tortolì e Fenosu», dice l'assessore ai Trasporti Giorgio Todde. Attenzione, non per la voglia di tagliare nastri «o tanto per dire ai territori che abbiamo riattivato il loro scali», ma per un bisogno specifico: il traffico aereo è destinato a crescere del 5 per cento ogni anno e nel 2035 i passeggeri in tutto il mondo saranno 7,8 miliardi. Elmas, ad esempio, punta quasi a raddoppiare il flusso di viaggiatori. E allora perché non dirottare una parte di questa crescita verso l'Oristanese e l'Ogliastra? «Una parte della destagionalizzazione, di cui tanto si parla, potremmo realizzarla grazie a questi due aeroporti. Quello di Cagliari punta ad arrivare a nove milioni di passeggeri nel 2030, anche a Olbia crescerà: c'è la necessità di nuovi scali, per far venire i turisti a trascorrere l'inverno nell'Isola» è il ragionamento di Todde.
Piste chiuse
La storia dei due aeroporti ha corso parallela, almeno nel recente passato: entrambi sono stati aperti ai voli di linea nell'estate del 2010 - dopo un primo tentativo nel 2005 - ma il via vai di turisti e passeggeri è durato appena un anno. Poi si è aperto il valzer delle idee: nel futuro di Fenosu e Tortolì è comparsa la ricerca spaziale, una scuola di volo per piloti e una base per gli aerei cargo. Tutto intervallato da società in crisi, fallimenti e privatizzazioni. Dettagli che l'assessore conosce bene («da ogliastrino, se non ho a cuore l'aeroporto di Tortolì...»), ma non sono sufficienti a scoraggiarlo. «Bisogna fare uno studio sulla riapertura. Ci sono possibilità concrete? Io credo di sì. Se si sviluppa l'aeroporto si sviluppano tutte le zone vicine. Pensate all'Ogliastra. Se finiscono la Statale 125, lo scalo è a cinquanta minuti d'auto da Villasimius e Muravera. E un turista che vuole andare da quelle parti farebbe prima ad atterrare a Tortolì invece che a Cagliari». Non è - assicura - un discorso di campanile: «Serve uno studio serio», ripete l'assessore, «bisogna fare tutto con coscienza e cognizione di causa. Penso che gli scali potrebbero lavorare in collaborazione con Cagliari e Olbia».
Corsica e Baleari
Ma cinque aeroporti sarebbero utili a un territorio come quello sardo? «Ce ne sono tre in Corsica, che ha un quinto dei nostri abitanti. E sapete quanti milioni di passeggeri conta all'anno Palma di Maiorca?», replica Todde, provando ad anticipare le polemiche. Per provare ad aumentare il Pil legato all'industria delle vacanze - che ora galleggia intorno al 7-8% del prodotto interno sardo - l'assessore ai Trasporti lavorerà insieme ai colleghi Gianni Chessa (Turismo) e Quirico Sanna (Urbanistica), ieri insieme all'inaugurazione della base di Volotea a Cagliari. Tre deleghe e un obiettivo: «Tutti vogliono allungare la stagione turistica. Ma prima dobbiamo decidere in che direzione vogliamo andare. Il prossimo weekend a Cagliari ci sarà un summit con 60 compagnie aeree: ci sono state difficoltà a trovare i posti in hotel per tutti, qualcuno è andato nei B&b. Bisogna aumentare le cubature degli alberghi, se necessario. Nessuno vuole costruire sul mare, vogliamo rispettare i vincoli. Dove si può, però, bisogna intervenire», dice Chessa.
Ristrutturazioni
Su questo aspetto Sanna precisa: «Le strutture devono essere riqualificate per rimanere sul mercato. Se vogliamo continuare a vedere poveri e disperazione in giro, allora lasciamo le cose come stanno. Se invece vogliamo cambiare le cose, dobbiamo coniugare il rispetto per la natura con lo sviluppo. Le due cose coincidono, e noi andremo avanti».
Michele Ruffi