Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Dimezzati in un anno i rifiuti da incenerire, risparmi per 2 milioni Il primo bilancio del porta a

Fonte: L'Unione Sarda
29 maggio 2019

COMUNE.

La percentuale di differenziata al 64% Dimezzati in un anno i rifiuti da incenerire,
risparmi per 2 milioni Il primo bilancio del porta a porta:
numeri positivi al netto delle proteste

Il porta a porta ha appena compiuto un anno e il primo bilancio, al netto delle proteste legittime o meno sull'efficienza del servizio, sembra essere decisamente positivo. Il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti, entrato lunedì nella nona e ultima fase con la copertura del 100% delle oltre 95mila utenze, ha infatti mantenuto le promesse iniziali perlomeno sul fronte dei numeri e dei conti. «Anzi, siamo andati persino al di là delle più rosee aspettative», spiegano i funzionari e i tecnici che hanno seguito i vari passaggi per la messa a punto della complessa macchina.
Il bilancio
A confermarlo i dati forniti in questi giorni dal Comune e aggiornati alle prime due settimane di maggio. Il primo e forse più importante: in dodici mesi è stata più che dimezzata la quantità di rifiuti indifferenziati prodotta, passata da 63mila tonnellate alle attuali 25mila. Di pari passo è nettamente migliorata la percentuale di raccolta delle frazioni riciclabili, che è salita dal 29 al 64 per cento ed è ormai molto vicina al valore minimo del 70 per cento imposto dalla legge al di sotto del quale scattano salate multe e sanzioni. Numeri decisamente positivi che dovrebbero portare a risparmi milionari sul fronte dei costi di smaltimento e dunque anche a consistenti sconti nelle bollette Tari dei prossimi anni. Ma che ovviamente non cancellano le tante problematiche emerse in questi primi dodici mesi e puntualmente denunciate dai cittadini, ad iniziare dall'emergenza legata alle tante discariche abusive, spuntate un po' ovunque ma soprattutto in alcuni quartieri periferici.
I risparmi attesi
Entrando nel dettaglio dei risparmi ottenuti e di quelli previsti, da palazzo Bacaredda hanno fatto due conti in base ai risultati raggiunti sino ad oggi. Per smaltire i rifiuti indifferenziati, la frazione più inquinante che viene distrutta nell'inceneritore del Tecnocasic di Macchiareddu, soltanto due anni fa il Comune aveva speso 12 milioni e 300mila euro, somma in cui sono compresi i 560mila euro di penalità per la bassa percentuale di raccolta differenziata. Nel 2018, con la parziale introduzione del nuovo sistema porta a porta, la spesa per lo smaltimento è già scesa di due milioni, fermandosi a 11 milioni e 300mila euro. Ancora più ottimistiche le previsioni per quest'anno, quando si stima che il costo di smaltimento non supererà gli 8 milioni e 300mila euro. Mentre per il 2020, primo anno in cui tutte le utenze risulteranno servite col porta a porta, il conto da pagare non dovrebbe superare i 5 milioni e 700mila euro, dunque meno della metà rispetto al 2017 quando ancora era in vigore il vecchio sistema dei cassonetti sulla strada.
Nuovi introiti
Il risparmio sui costi di smaltimento non è però l'unico beneficio previsto dal Comune che dovrebbe consentire di abbattere la Tari. L'aumento della percentuale di differenziata, oltre all'azzeramento delle multe se e quando si raggiungerà la soglia del 70 per cento, significa infatti anche maggiori incassi dalla vendita dei rifiuti riciclabili che, esattamente come quelli indifferenziati, sono tracciati e viaggiano con un certificato sino all'impianto di trattamento. Senza trascurare infine la lotta all'evasione: grazie al nuovo sistema sarebbero stati infatti già scoperti oltre 10mila utenti morosi che non avevano mai pagato la tassa sui rifiuti.
Massimo Ledda