Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cagliari, panorami mozzafiato imbrattati dagli incivili

Fonte: L'Unione Sarda
24 maggio 2019


Frigoriferi e vecchi pneumatici che sfidano le leggi della fisica. E poi piastrelle, materassi e wc: sono loro ad andar per la maggiore. Ma quando meno te lo aspetti puoi trovarti davanti uno stendibiancheria sbilenco piazzato a bordo strada. Benvenuti a Cagliari, la città capace di regalare panorami mozzafiato e sorprese incredibili. E l'hinterland non è da meno.
Mare e montagna
Supponiamo che a qualcuno venga l'assurda idea di fare una gita. Magari tra i maestosi lecci e i sughereti del parco dei Sette Fratelli. Ecco, sappia l'audace esploratore che le possibilità di vedere un cervo sono bassissime, in compenso lungo la 125 ci saranno altre attrattive: meravigliosi sacchi d'immondezza sparsi in egual misura ai bordi della carreggiata. Accompagnati da composizioni di bottiglie, cartacce e rifiuti vari. Diventato oramai parte integrante del paesaggio. Lo sa bene chi la statale la percorre di frequente, ma per un fantomatico turista sarà di sicuro una sorpresa continua. Dalla montagna al mare, lo scenario non cambia. E anche questo è giusto sia messo in conto da chi percorrendo la litoranea avrà più di una ragione per restare senza fiato. Perché oltre ai paesaggi da cartolina, fatti di mare trasparente e suggestive calette, lungo cunette e piazzole di sosta ci sono i monumenti all'inciviltà. Fatti di buste di rifiuti disseminate ogni estate ai lati della strada e dimenticati lì da cittadini o turisti sicuramente distratti.
Discariche cittadine
La speranza che il fenomeno sia circoscritto alle zone fuori città svanisce presto. Perché basta fare una passeggiata nei quartieri storici di Cagliari per capire che al peggio non c'è mai fine. E allora non resta che rassegnarsi allo pneumatico che fa bella mostra sotto le mura del bastione di Santa Croce. Insieme a tanti altri rifiuti di varia natura che gli fanno compagnia. In via Simeto la scelta è ampia: si va da pezzi di macchina a piatti di ogni colore, passando per cassette di plastica, pezzi di legno, cartone, secchi di vernice e cartacce di ogni genere. Sino allo scheletro di una tv che sembra pronto a far le radici. Un'immagine quotidiana per chi lavora nei paraggi. Sotto la strada che porta all'aeroporto, la sorpresa più grande: una distesa infinita d'immondezza - anticipata da un odore nauseabondo - si mostra in tutto il suo squallore. In mezzo c'è di tutto: dal set di birilli, alla tazza di un water. Ma si possono trovare anche un trolley blu, la tenda da campeggio, materassi e materiale di scarto di qualche impresa edilizia. E tante, tantissime altre cose. Stessa scena dalla parte opposta, dove pure i canneti sembrano essersi piegati davanti allo scempio che corre per diversi metri.
Il cartello a Giorgino
Magari a Giorgino i deturpatori senza vergogna non sono arrivati. Niente da fare, anche nella zona dell'ex carcere minorile lo scenario non è dei migliori. Decine di copertoni assiepati l'uno accanto all'altro da una parte; dall'altra un numero imprecisato di bottiglie di birra che si godono l'ombra ai piedi delle palme. Poco più avanti il paradosso: un vecchio cartello con su scritto “Divieto di discarica” anticipa l'ennesima discarica a cielo aperto. Spicca la parte frontale di un presunto furgone, abbandonata tra l'erba. È lui il pezzo forte della zona, che offre molto di più. Come materassi, sacchetti di ogni colore e dal contenuto misterioso, legname, resti di elettrodomestici e via dicendo. Segno evidente che quell'avvertimento messo nero su bianco è stato ampiamente disatteso. Così, rientrando a Cagliari non resta che rifarsi gli occhi ammirando i fenicotteri. Che, beati loro, probabilmente non sanno cosa tutto c'è attorno.
Sara Marci