Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Escluso Cremone, sarà una sfida a due

Fonte: L'Unione Sarda
21 maggio 2019


Nessun ballottaggio per Palazzo Bacaredda: la commissione elettorale del Comune ha escluso la lista Verdes di Angelo Cremone riducendo a due i candidati a sindaco. Da una parte Paolo Truzzu per il centrodestra e dall'altra Francesca Ghirra del centrosinistra. Il 17 giugno, all'indomani delle elezioni, Cagliari conoscerà il successore di Massimo Zedda.
L'esclusione
La contestazione mossa dai tecnici riguarda la raccolta delle firme necessarie alla presentazione della lista: 21 delle 368 depositate da Verdes sono state giudicate illegibili, le restanti 347 non bastano per essere ammessi alle Amministrative. La legge prevede, infatti, che siano almeno 350: l'esclusione dunque è motivata dalla mancanza di tre nomi a sostegno dell'ambientalista sulcitano. «Ci hanno escluso per tre firme. La verità è che io pensavo ne bastassero 340 e se fosse stato così avremmo avuto un ampio margine di errore. Non voglio parlare di complotto e capisco che la legge non ammetta ignoranza ma ritengo che le tre firme mancanti possano essere recuperate tra quelle considerate non valide. Per questo farò ricorso al Tar», spiega Angelo Cremone all'uscita dall'ufficio di piazza De Gasperi. Le basi del ricorso poggiano sulla documentazione allegata alla petizione a sostegno della candidatura. «Tutte le firme sono state autenticate da un consigliere della Città metropolitana e per ogni nome era indicato il documento di identità con il quale sarebbe stato facile risalire alla reale presenza nel registro degli elettori. Confidiamo che tra tutte quelle escluse se ne possano trovare almeno tre buone».
Sfida a due
Nel caso il suo ricorso non venga riammesso, Angelo Cremone non sosterrà nessuno dei due candidati, non ancora almeno. «Non è una cosa facile da decidere, noi siamo molto trasversali e comunque potremmo votare qualcuno solo se fosse disposto a sostenere le nostre ragioni che sono per una città più pulita e verde». Agli elettori non resta che scegliere tra i due aspiranti sindaci: Francesca Ghirra (Campo progressista) e Paolo Truzzu (Fratelli d'Italia). Si tratta della terza candidatura annunciata e poi saltata durante questa campagna elettorale. A due giorni dalla scadenza per la presentazione delle liste, i Cinque Stelle hanno ritirato la proposta del medico del Brotzu Alessandro Murenu a causa di un post anti-aborto pubblicato su Facebook per il quale sono esplose polemiche in ambito nazionale. Sabato, invece, pochi minuti prima della chiusura dell'ufficio elettorale anche Edoardo Lecis di Casapound ha annunciato che non sarebbero stati presenti alle Amministrative per una scelta politica concordata con i vertici nazionali.
Mariella Careddu

Solidarietà dagli avversari
Solidali con il candidato escluso sia Francesca Ghirra sia Paolo Truzzu, i candidati alla carica di sindaco saranno gli unici protagonisti della campagna elettorale che si esaurirà al primo turno.
Entrambi - pur sotttolineando la necessità di rispettare le regole - si dicono dispiaciuti per quanto accaduto. «Sono convinta che le elezioni siano il maggiore esercizio democratico e il confronto con le altre forze politiche, è un momento di crescita per tutti, uno scambio di idee che è sempre produttivo», il commento dell'ex assessora all'Urbanistica Ghirra.
Stessa posizione per il presidente della commissione Bilancio in Regione Truzzu: «Su quanto accaduto alla lista di Angelo Cremone devo dire che io sono per la democrazia e per la massima possibilità di rappresentanza e di espressione. Quindi la cosa non può che dispiacermi perché più voci sono presenti in un dibattito politico e meglio è».
Il precedente
Anche nel maggio del 2016 la Commissione escluse una delle liste presentate per problemi relativi alla raccolta firme. Era la civica “Cittadini e imprese” a sostegno della candidatura di Piergiorgio Massidda, l'ex senatore che si presentò alle urne con una coalizione di centrodestra formata da quattordici simboli.
Quella volta però gli aspiranti sindaci erano ben sette: oltre all'uscente Zedda (che venne riconfermato al primo turno con il 50,86 per cento dei voti) e Massidda, hanno tentato la conquista di Palazzo Bacaredda anche Maria Antonietta Martinez, Paolo Matta, Enrico Lobina, Paolo Casu e Alberto Agus.
M. C.