Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I gabbiani fanno strage di pulli

Fonte: L'Unione Sarda
20 maggio 2019


È la strage degli innocenti, così dicono i numeri. A Molentargius, dietro le patinate immagini delle ventimila coppie di fenicotteri planate nei mesi scorsi per deporre le uova e riprodursi, si nasconde la tragedia di migliaia di piccoli uccelli, i pulli di sa genti arrubia , morti prima di spiccare il volo. Finiti nei becchi famelici dei gabbiani reali, i volatili che anno dopo anno sembrano specializzarsi sempre più nella cattura dei giovani fenicotteri. Avanguardie di un attacco mirato che si trascina dietro altri soldati, le cornacchie.
I timori
Alla direzione del parco regionale ammettono la preoccupazione. Perché se la battaglia tra specie è questione naturale, le cifre della strage crescono di anno in anno.
«I gabbiani reali - spiega la biologa del parco, Luisanna Massa - stanno incidendo parecchio sulla popolazione dei pulli, l'anno scorso addirittura il 53 per cento non arrivò al periodo dell'involo». Cifre che si stanno confermando anche in questa stagione riproduttiva. Un massacro, insomma «che vorremmo riuscire a contrastare o quanto meno controllare», dice il presidente, Paolo Passino, «con precise campagne di salvaguardia legate al controllo delle specie invasive, siano queste animali o vegetali».
Se i gabbiani reali e le cornacchie la fanno da padroni, altri ospiti indesiderati hanno raggiunto l'oasi facendone la propria casa. «Queste specie invasive stanno occupando velocemente diverse nicchie dell'area umida: le nutrie, il gambero rosso della Louisiana e un'infestante pianta grassa», racconta il direttore Claudio Papoff.
La crescita
Intanto, rischi a parte, procede lo sviluppo dei pulli nati in queste ultime settimane. Le ultime uova deposte dai fenicotteri arrivati dalla Camargue o dal Nord Africa devono ancora schiudersi, in compenso i pulcini nati tra aprile e maggio sono già all'asilo nido. In migliaia, quando i genitori si alzano in volo la mattina verso l'alba per raggiungere Santa Gilla o gli stagni dell'Oristanese per alimentarsi, vengono radunati in diversi gruppi guardati a vista dagli adulti-maestri.
Le cifre
«La stima precisa dovrà essere ancora fatta - spiega il direttore del parco, Claudio Papoff - ma i numero dei nuovi nati dovrebbe attestarsi su quello dell'anno scorso, quando circa ventimila coppie deposero nello stagno». Cifre che però, da tempo, stanno subendo le interferenze non solo naturali come la mancata maturazione delle uova, ma anche di una predazione in continua e preoccupante crescita da parte dei gabbiani reali.
I predatori
La speranza, per quest'anno, è che gabbiani e cornacchie stiano un po' più alla larga dagli argini occupati dai pulli. E naturalmente dagli asili. «Questi ultimi - ricorda l'ornitologo Sergio Nissardi - vengono costituiti qualche giorno dopo la schiusa, i pulli vengono riuniti in gruppi compatti e così vengono accuditi fino all'involo, tra gli ottanta e i novanta giorni dopo la nascita». Solo la sera le coppie tornano per assistere i piccoli. «L'alimentazione - ricorda il ricercatore Nissardi - avviene attraverso lo scambio, becco a becco, di una sostanza proteica prodotta da una ghiandola presente nell'esofago degli adulti. I turni per la nutrizione sono due: l'alba e la sera».
L'appello
È questo un periodo delicatissimo. «Il parco, essendo pubblico - dice Papoff - deve garantire la fruizione da parte dei cittadini, ma proprio perché zona protetta deve anche assicurare la tutela delle specie. Per questo lanciamo un appello perché non ci si avvicini in modo sconsiderato ai fenicotteri, magari per uno scatto eccessivamente ravvicinato, né si utilizzino i pericolosissimi droni».
Andrea Piras