Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Case in affitto solo per i turisti L'offerta di alloggi concentrata sui periodi brevi, le famiglie i

Fonte: L'Unione Sarda
13 maggio 2019

LA NOVITÀ.

Su Airbnb 2.400 annunci soprattutto nel centro storico che si spopola

Case in affitto solo per i turisti L'offerta di alloggi concentrata sui periodi brevi, le famiglie in difficoltà

A Bologna sono scesi in piazza gli studenti universitari fuori sede, che non riescono più a trovare alloggi in affitto. A Firenze e Venezia è polemica perché, nei rioni storici, i residenti sono sempre di meno. Da noi a lamentarsi sono le famiglie: trovare un appartamento in affitto - con il classico contratto quattro più quattro anni - è sempre più difficile, e la situazione peggiora man mano che ci si avvicina al centro cittadino. Qualcuno ha rubato tutti gli alloggi sfitti in Italia? No, semplicemente i proprietari hanno “mangiato la foglia”: sottratti al mercato delle normali locazioni, quegli immobili sono ora in quello degli affitti brevi (le “case-vacanza”): si guadagna bene, è più facile evadere il fisco e ci si sistema al riparo dal problema dei morosi. Spesso metterli alla porta, soprattutto se ci sono figli minori, richiede tempo e denaro.
Toccata e fuga
Il boom degli affitti brevi si è visto nei giorni della Festa di Sant'Efisio, ma è così anche d'estate, quando il Quartiere del Sole (vicino al Poetto) diventa appetibile per affitti di pochi giorni. In città tariffe fra i 30 (per case modeste) e i 50 euro, nei casi più lussuosi anche 80 euro al giorno o più. Significa un potenziale di entrate fra i 1.500 e i 2.400 euro al mese: ben più di un canone d'affitto. È una conversione a catena, come conferma la crescente offerta nei siti web specializzati come Booking.com ed Airbnb.
Gli agenti immobiliari
«Diventa difficile trovare alloggi in affitto», conferma Rosamaria Rizzo, presidente provinciale della Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali), «proprio a causa degli immobili ceduti come case-vacanza per affitti brevi. Resiste il mercato degli studenti fuori sede a Is Mirrionis, che è vicino a Sa Duchessa, ma per il resto si affitta sempre più a giornate. Non solo ai turisti», conclude Rizzo, «ma anche ai trasfertisti, in città per lavoro e per pochi giorni».
L'urbanista
Il fenomeno sta modificando la natura delle città italiane, particolarmente nei centri storici, abitati sempre più da turisti in locazione breve. «Il pericolo di mortificare l'identità dei quartieri più vicini al centro c'è», commenta l'urbanista Italo Meloni, docente di Ingegneria civile e Architettura all'Università cittadina, «ma questo non significa che sia opportuno uccidere il nuovo mercato, che in diversi casi garantisce un reddito soddisfacente a famiglie in difficoltà. L'importante», aggiunge Meloni, «è non avere l'abituale ruolo passivo della Sardegna. L'economia delle case-vacanza in città si deve governare: con contromisure che non svuotino di residenti i quartieri più belli e antichi e non lascino senza casa le famiglie che non possono acquistarla e non la trovano in affitto. Il pericolo», conclude Meloni, «al momento non c'è, ma in prospettiva sì».
Il punto di vista di Airbnb
Fra i maggiori intermediari immobiliari mondiali (b&b, hotel, stanze e case per affitti brevi), il colosso Airbnb non ci sta ad addossarsi colpe che ritiene non sue. «Secondo i dati dell'Agenzia delle entrate», spiega Mauro Turcatti, manager delle Relazioni esterne in Italia e Grecia, «su Airbnb è disponibile meno dell'uno per cento dei 55 milioni di immobili esistenti in Italia. Difficile pensare che influenzi significativamente la disponibilità di alloggi».
Il dato di Cagliari
Solo per quanto riguarda Cagliari, però, su Airbnb si trovano 2.400 annunci fra appartamenti (il 70 per cento) e stanze singole. Negli ultimi dodici mesi, gli ospiti veicolati da Airbnb in città sono stati 48mila, con una permanenza media di 4,3 notti. Significa più di 206mila “presenze” (la moltiplicazione fra turisti e pernottamenti). «Da decenni, quindi prima del fenomeno», fa notare Turcatti, «nel nostro Paese si spopolano progressivamente i centri storici. È un fenomeno di lungo periodo, e il risultato è che in molte città ci sono grandi quantità di immobili sfitti: fino al 40 per cento, secondo i dati del Sole 24 ore. È corretto che le amministrazioni pubbliche si interroghino sulla regolamentazione del settore, ma la priorità è capire la vera origine dei problemi e lavorare di conseguenza. Anche con la nostra collaborazione». Purché non si chieda ad Airbnb di fare da “sostituto d'imposta” per la cedolare secca sugli affitti, anche brevi, spesso nascosti al fisco: «Un lavoro che non può essere in capo a noi, infatti pende un nostro ricorso al Tar. Noi possiamo comunicare tutti i dati all'Agenzia delle entrate, ma finisce là». Intanto il valore degli immobili continua a calare dopo lo scoppio della “bolla speculativa”, e con le case-vacanza in città chi ha acquistato a prezzo stellare tenta di rifarsi.
Luigi Almiento