Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I devoti a piedi seguono la loro stella polare

Fonte: L'Unione Sarda
2 maggio 2019

DA CAGLIARI A NORA.

Cresce di anno in anno il numero dei fedeli che compie l'intero pellegrinaggio dietro il Santo I devoti a piedi seguono la loro stella polare

Si spalanca il grande portale, di lato all'ingresso della chiesa. Spinto a mano da un gruppo di confratelli, lento e quasi timoroso, il carro di gala di Sant'Efisio emerge dal buio della piccola stanza dove è rimasto per tutto l'anno. Alla mattina del 25 aprile si rinnova l'antico rituale. E quelle ruote che, immobili, ora tornano a muoversi - seppure per il breve tratto dalla cocchiera al centro della navata - per tanti rappresentano l'inizio di un cammino. Anzi, l'inizio del cammino.
Un viaggio di fede
Non è un caso che la processione votiva, al mattino del 1° maggio, venga aperta e preceduta dalla lunga sequenza delle traccas : oggi elemento che - una volta lasciata la via Roma a Cagliari - scompare quasi del tutto dal corteo votivo salvo riapparire per qualche altro sporadico, simbolico passaggio nei fastosi cerimoniali che accompagnano il Santo nel suo andare fino a Nora.
Ma sempre testimonianza più antica e veritiera di ciò che è stato, agli albori del voto, il vero pellegrinaggio di Sant'Efisio, a piedi o su questi carri a buoi dove veniva sistemato quanto necessario per questo cammino di fede .
Carro dei pellegrini
Nel suo tratto cittadino, anche per ragioni di protocollo, fra Santo e fedeli si frappone una sorta di filtro , quasi un cordone di sicurezza ogni tanto (in questi ultimi anni, sempre più spesso) infranto dai confratelli collaterali che aprono le portine a vetri della nobile teca per consentire una carezza al manto, l'offerta di un mazzo di fiori, la consegna di una lettera, talvolta bagnata dalle lacrime, con la richiesta di una grazia. Ma è una volta lasciata la città che - sistemato il Santo nel più modesto alloggiamento di campagna - quel carro passa nelle mani dei pellegrini. Che lo abbracciano, lo sospingono, vi si aggrappano senza lasciarlo un momento nel suo lento avviarsi verso Nora.
Orri incantata
Lasciata La Maddalena e Su Loi, - dopo il caloroso abbraccio delle genti di Capoterra (che a Efisio hanno intitolato la parrocchiale, unico esempio nel territorio della diocesi cagliaritana), - alle prime ombre della sera i piedi dei pellegrini varcano il portale di Villa d'Orri e, percorso il viale d'accesso, entrano in un mondo incantevole, quasi fiabesco. Nella cappella gentilizia, fra stucchi, fregi e ritratti di famiglia, il cappellano - indossato il rosso piviale - impartisce la benedizione eucaristica con il bacio della reliquia.
Faro nella notte
Scende la notte. A guidare il lungo corteo è sempre quel piccolo carro, vera stella polare dei pellegrini diretti a Sarroch per la prima notte di Sant'Efisio fuori Stampace. Una luce che guida e che attrae, un minuscolo punto luminoso - che a tratti pare inabissarsi sotto l'abbraccio della folla - capace però di sovrastare quelle mille e mille stelle artificiali della raffineria Saras, che si staglia come una quinta, surreale e ipnotizzante, sul fondale di questa marcia benedetta.
L'attesa di Sarroch
Ogni anno lo stesso copione. Perché, prima delle lunghe dirette televisive, della “moltiplicazione” delle soste, Sant'Efisio arrivava a Sarroch, prima tappa del suo viaggio votivo, che era il tramonto, da sempre ospite d'onore di una grandiosa festa di paese che, giocoforza, si è evoluta in una kermesse notturna. Nonostante l'ora tarda, incuranti (come accaduto in alcune recenti edizioni) di pioggia e maltempo, tutta la popolazione è per strada ad accogliere il Santo. Così come l'indomani mattina ad accompagnarlo sino all'uscita del paese e idealmente consegnarlo alla popolazione di Villa San Pietro.
Trionfo al rondò di Pula
A mezzogiorno del secondo giorno del viaggio inizia la festa di Pula. Davanti al suo mare, nell' incantevole baia di Nora - dove si staglia quel gioiello romanico edificato sul luogo della sepoltura del martire - è infatti il cuore della devozione al martire Efisio d'Elia. « Beni beniu in domu tua », gli augura il parroco del paese, don Marcello Loi. Il corteo in arrivo da Villa San Pietro si fonde con quello in attesa alle porte del paese in un unico abbraccio. Suggestiva e commovente, alla luce delle fiaccole, nella tarda serata, la processione che accompagnerà Sant'Efisio alla sua chiesa di Nora per la giornata centrale del pellegrinaggio.
I fiori dal mare
Fermi i buoi, ricoverato il cocchio, carradoris e pellegrini trascorrono, il 3 maggio, una giornata di sosta e di recupero, fisico e spirituale, davanti al mare di Nora. Dopo la sequenza di messe celebrate al mattino, l'emozione risale nel tardo pomeriggio per uno dei momenti più toccanti di tutto il cammino efisiano . A spalle di confratelli e consorelle, o di semplici devoti, il simulacro del Santo sale - accompagnato dai misteri del Rosario - fino alla zona degli scavi romani per poi ridiscendere verso chiesa dalla spiaggia. Da alcuni anni, da quelle acque, gli arriva un omaggio floreale di un gruppo speciale di devoti che ha compiuto il pellegrinaggio da Cagliari via mare . Scende la sera, l'ultima del viaggio. Si torna a Pula, in silenzio. Inizia sa torrara 'e Efis . In un giorno si ripasserà per tutte le tappe dell'andata. Per sciogliere, ancora una volta, l'antica promessa.
P. Mat.