Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cacip commissariato, rallenta il percorso verso la Zona franca Stop a nomine, appalti e procedure pe

Fonte: L'Unione Sarda
29 aprile 2019

PORTO CANALE. La decisione di Christian Solinas

Cacip commissariato, rallenta il percorso verso la Zona franca Stop a nomine, appalti e procedure
per ottenere la concessione edilizia

La decisione del governatore Christian Solinas di commissariare tutti i consorzi industriali provinciali dell'Isola, oltre a bloccare tutte le iniziative già programmate da cda e assemblee societarie, le nomine e gli appalti (tra questi quelli del Tecnocasic), potrebbe rallentare anche la realizzazione della Zona franca al Porto canale. L'obbligo in base al quale ogni attività - futura e avviata - debba prima ottenere l'autorizzazione della Regione, cancella di fatto l'esito della conferenza di servizi del 29 marzo scorso: il Cacip, proprietario dei terreni sui quali sorge il Porto canale (dove, su sei ettari, dovrebbe essere creata la Zona franca), aveva ottenuto da Comune e Ufficio regionale tutela del paesaggio il parere favorevole alla concessione edilizia. Passo che precede il via libero definitivo e la successiva gara d'appalto per i lavori su strada di collegamento tra le banchina e la viabilità esistente, luci, fognature, tubature dell'acqua, recinzione, videosorveglianza. Le opere di urbanizzazione primaria e secondaria.
La decisione
La Regione ha preso questa decisione in base alle attuali norme di vigilanza e salvaguardia sulle attività dei Consorzi, a diversi pareri dell'Anac (l'autorità anti corruzione) e una serie di presunte incompatibilità e «inconferibilità» che esisterebbero negli organi amministrativi e nelle direzioni operative degli otto Consorzi in Sardegna. Resta la possibilità, «per le esigenze che necessitino di essere immediatamente attivate o fatte proseguire», di chiedere «formalmente» l'autorizzazione al governatore il quale, «in attesa della riforma dei Consorzi», potrà valutare la situazione assieme agli uffici regionali e ministeriali e, «nel caso», autorizzare «l'inizio di nuove attività o la prosecuzione di quelle già avviate». I Consorzi dovrebbero essere riformati nel giro di sei mesi, ma prima saranno commissariati. Nel frattempo, quanto già deciso deve restare fermo.
Interventi in sei ettari
Se anche poi la concessione edilizia arrivasse, resteranno alcuni scogli da superare. Il Porto canale è stato ritenuto abusivo da Tar (1992) e Consiglio di Stato (2001) per la presenza di vincoli ambientali ritenuti insuperabili dalla Soprintendenza ai beni paesaggistici. Limitazioni che invece il Cacip è convinto siano presenti unicamente sulla fascia dei 300 metri dal mare (dalle banchine, nel caso del Porto): tutta la parte retrostante a suo dire sarebbe libera, ed è proprio lì che dovrebbe sorgere la Zona franca interclusa. Un'area cioè extra Unione europea nella quale le merci possono essere messe a terra, lavorate e poi esportate senza il pagamento di dazi e tasse comunitarie. Solamente nel caso fosse importato in un Paese europeo, il prodotto finito sarebbe sottoposto alla regolare tassazione.
Lavori e imprenditori
Dopo la concessione edilizia, sempre che arrivi, dovrà cambiare il piano regolatore del Porto, con l'acquisizione di volumetrie. Autorità portuale e Comune hanno chiesto il via libera a inizio mese e attendono la risposta del ministero dei Trasporti. Poi, con la delibera della Giunta regionale, anche questo secondo passaggio sarebbe concluso.
An. M.