Rassegna Stampa

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Nuova Giunta, cambia l’impostazione: spuntano altre soluzioni, ecco il quadro

Fonte: web sardiniapost.it
15 aprile 2019

Nuova Giunta, cambia l’impostazione: spuntano altre soluzioni, ecco il quadro

Il centrodestra di Christian Solinas sembra avviato verso un cambio di impostazione per chiudere la nuova Giunta, dopo l’esordio dei primi cinque assessori lo scorso 4 aprile (nella foto). Le possibili soluzioni che discute la maggioranza al governo della Regione risultano cucite addosso ai problemi emersi negli ultimi giorni: da un lato la protesta dei piccoli partiti obbligati a indicare una donna; dall’altro la mancata rappresentanza di tutte le otto province sarde (tra vecchie e soppresse), visto l’eccesso di galluresi sinora nominati nell’Esecutivo o in pectore per diventare assessori.

Serve una premessa: dopo la proclamazione degli eletti, il 20 marzo scorso, e il contestuale avvio della trattativa per formare la Giunta, il centrodestra aveva deciso che l’indicazione delle quattro assessore – soglia minima prvista dalle legge – spettasse ai partiti con almeno due caselle in Giunta. Ovvero Lega, Psd’Az, Forza Italia e Riformatori. Al momento l’unica donna a cui è stata assegnata una delega è l’azzurra Alessandra Zedda, titolare del Lavoro. Il Carroccio, che avrà tre poltrone, ha promesso di scegliere all’Agricoltura l’allevatrice Daria Inzaina. Ma il suo nome potrebbe non bastare: dal momento che il partito di Matteo Salvini è l’assopigliatutto del centrodestra (tre assessori più la presidenza del Consiglio con Michele Pais), gli alleati stanno pensando di chiedere alla Lega di indicare due donne anziché una.

Un altro nodo fa il paio col Psd’Az, il partito di cui Solinas è segretario: i Quattro Mori, stando agli accordi di marzo, devono nominare nell’Esecutivo un uomo e una donna. La prima delle due caselle è già stata assegnata, precisamente a Gianni Chessa, diventato il titolare di Turismo e Attività produttive. L’altro assessore dato per sicuro è quello di Quirico Sanna, l’avvocato gallurese di Monti che dovrebbe prendere l’Urbanistica e gli Enti locali. Ma adesso Sanna rischia di essere ‘sacrificato’ perché gli alleati di Solinas stanno puntando in piedi sul rispetto del patto di genere. La stessa ipotesi era già emersa con Chessa, lo scorso 5 aprile, ma poi nel Psd’Az non ne hanno parlato più.

L’incertezza sul nome di Sanna si lega a doppio filo al possibile ingresso in Giunta di Stefano Tunis, il fondatore di Sardegna 20Venti, la civica che forma parte del centrodestra. Tunis è stato messo in minoranza dagli altri due eletti, Pietro Moro e Domenico Gallus. E dopo il divorzio non celato nemmeno in Aula (gruppi consiliari diversi e scranni distanti), Tunis ha deciso di giocare la sua partita politica mettendo una serissima ipoteca alla sua nomina nell’Esecutivo, in quota 20Venti. La delega più probabile è l’Industria. Del resto l’ex azzurro ha preso più voti degli altri due, quindi rispetto a Moro e Gallus è il più ‘titolato’ a entrare nella squadra di governo.

Non solo: se per la Lega scatterà l’obbligo di indicare due donne in Giunta e per il Psd’Az almeno una, si risolve a cascata pure il problema di Sardegna civica e Fortza Paris, i due ‘piccolini’ a cui Solinas ha promesso una delega. La quale, a questo punto, non sarebbe più vincolata a una scelta femminile ma corrisponderebbe all’indicazione di un uomo. Soluzione che per i partiti continua a risultare più agevole (una roba triste, eppure è così, ndr).

Resta il fatto che l’ingresso nell’Esecutivo di Sardegna civica e Fortza Paris non è sicuro: l’alternativa è assegnare ai Riformatori una seconda casella. Anche perché Solinas lo aveva promesso nel vertice della scorsa settimana a Villa Devoto (leggi qui). E le promesse – vale anche in politica – sono debiti. Seppure su questo punto la coalizione ha cambiato idea almeno un paio di volte.

I Riformatori, in ogni caso, hanno un nome che permetterebbe a Solinas di riportare la pace interna sul fronte della pari rappresentanza di tutti i territori. Coi liberal democratici, come prima scelta, entrerebbe nella squadra di governo il coordinatore regionale Pietrino Fois, di Sassari, capoluogo della seconda provincia sarda più grande per numero di abitanti e finora non ha esponenti nell’Esecutivo. Alessandra Zedda e Gianni Chessa sono infatti cagliaritani, come il leghista Mario Nieddu, nuovo assessore alla Sanità; Giuseppe Fasolino, titolare della Programmazione, è gallurese di Golfo Aranci; Gianni Lampis, andato all’Ambiente, è del Medio Campidano.

A rigor di logica, rispetto alla protesta in corso nel centrodestra, in Giunta non ci sono oristanesi, nuoresi, ogliastrini e sulcitani. E invece in questo senso sta emergendo una precisa volontà di equilibrio che peraltro sembra unanime.

È presto per dire se questa nuova impostazione causi problemi alla nomina del gallurese Andrea Biancareddu alla Pubblica istruzione, in quota Udc. Di certo il bilancino del campanilismo ha cominciato a pesare le mosse di Solinas, chiamato a trovare la quadratura del cerchio. Dall’entourage del presidente filtra che Solinas sta continuando a registrare dal sismografo del centrodestra ogni movimento alleato.

Al momento il governatore non ha convocato nessuno a Villa Devoto. Non si può escludere che lo faccia oggi o domani, visto che martedì la Giunta al completo dovrebbe esordire in Consiglio. Ma è vero pure che il presidente potrebbe non avere fretta, sino a quando non scemano le risse politiche: con cinque assessori, più il voto dello stesso Solinas, l’Esecutivo è pienamente operativo. Certo, senza la squadra al completo si apre un problema politico grande così. Ma per ora non si intravvede aria di accordo. A meno di una accelerata nelle prossime ore.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)