Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sotto terra tanti cunicoli, vecchie gallerie e cave

Fonte: L'Unione Sarda
13 agosto 2009

La zona Parlano gli speleologi cagliaritani

È passato poco più di un anno dalla notte fra il 7 e l'8 agosto 2008, quando in via Peschiera si aprì improvvisamente una voragine larga otto metri e profonda cinque che inghiottì un'Audi A3 nuova fiammante e produsse crepe profonde nei palazzi dei dintorni. Subito dopo il crollo, in via Peschiera fu un via vai di sopralluoghi: vigili del fuoco, tecnici del Comune e di Abbanoa, geologi ed esperti dell'Università. Ad interessarsi della vicenda furono anche gli speleologi del Gruppo Cavità Cagliaritane, guidati da Marcello Polastri. Tutti concordarono sul fatto che quello spicchio di città stretto fra Tuvixeddu e Tuvumannu e le vie Goito, Pastrengo, Castelfidardo e Marengo sorgesse su una sorta di gruviera. Ma furono soprattutto gli speleologi a insistere sul fatto che riempire nuovamente di terra la voragine non sarebbe servito a molto perché nella zona le cavità sono numerose. «Il problema», continua a sostenere Polastri, «è che richiudere queste voragini con colate di terra mista a grandi sassi non serve a niente: si tenta soltanto di ricacciare nelle viscere della terra uno scampato pericolo che quasi certamente si riverificherà». Magari in un altro punto non distante dal primo. «Diciamo questo non per essere pessimisti ma perché la storia dei crolli e delle voragini di Cagliari, insegna che spesso, con quasi cadenza annua, in città si verificano voragini e smottamenti in aree ricche di grotte e cunicoli».
LE GALLERIE Nella zona di via Peschiera la roccia è sforacchiata da una rete di gallerie sotterranee scavate chissà quando per ricavarne materiali per l'edilizia e inclinate in modo tale da far scendere a valle ciò che veniva estratto. In un quadro del genere, il meno adatto per costruirci sopra, anni di pioggia e di traffico veicolare hanno fatto il resto. «Il rischio crolli», riprende Polastri, «riguarda l'area di via Peschiera ma ancora di più quella di piazza d'Armi che per quanto si trovi in un punto abbastanza alto della città presenta stranamente, a soli quattro metri di profondità, dei laghi sotterranei». ( p. l. )

13/08/2009