Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Si alza il sipario sul teatro nascosto della città La struttura farà parte del complesso di palazzo

Fonte: L'Unione Sarda
2 aprile 2019


VIA LOGUDORO. Nel 1982 ospitò il concerto di Natale e subito dopo fu chiuso per questioni di sicurezza

Si alza il sipario sul teatro nascosto della città La struttura farà parte del complesso di palazzo Doglio e diventerà un centro congressi 

L'ultima volta che quelle porte si aprirono ufficialmente era il 1982: il palco ospitò gli artisti per il concerto di Natale della diocesi. Poi, pochi mesi più tardi, arrivò l'incendio del cinema Statuto di Torino che provocò la morte di 64 persone. Una tragedia che portò alla chiusura di decine di cinema e teatri, considerati non sicuri. Tra questi, il teatro di via Logudoro di proprietà della Curia. Un autentico gioiello che, nel corso degli anni, è stato utilizzato sporadicamente, per raduni di boy scout e altri incontri della diocesi. Niente di indimenticabile. Al punto che anche i residenti della zona, anziani compresi, non ricordano niente di quella struttura. «Un teatro in via Logudoro? Dove?», rispondono quasi all'unisono.
Il futuro
Lo scopriranno nei prossimi mesi: quello spazio sarà riaperto dalla stessa proprietà, il gruppo russo Alliance (proprietario anche del Forte Village), che sta trasformando palazzo Doglio in un albergo di lusso. Diventerà il centro congressi della struttura. «Ma resterà un vero e proprio teatro. Non a caso, abbiamo già avuto contatti con l'Exma con il quale puntiamo ad avere un rapporto di collaborazione: se loro avranno bisogno di uno spazio più grande, potranno usare questo. Così come puntiamo a proporre alcune nostre iniziative all'Exma», annunciano i responsabili dei lavori.
La scoperta
Il progetto prevede la ristrutturazione della struttura, non il rifacimento ex novo. Resterà, naturalmente rimessa a nuovo, la gradinata da cui sarà possibile assistere ai futuri spettacoli. E che, comunque, tornerà utile per accogliere incontri e congressi. Curioso il fatto che quel centro non fosse previsto quando la proprietà acquisì palazzo Doglio: nel corso dei primi lavori di ristrutturazione, i responsabili scoprirono casualmente che esisteva quella struttura. Fu presa subito la palla al balzo e cominciò la trattativa con la Curia, proprietaria del teatro. Un accordo trovato in tempi brevi: la Chiesa ha ceduto lo spazio in comodato d'uso. Gli investitori che stanno realizzando l'albergo dall'altra parte della strada, naturalmente, si faranno carico dei costi della ristrutturazione.
Il passato
Una nuova vita per il teatro che, appunto, era stato chiuso definitivamente trentasette anni fa. Per rimetterlo a posto sarebbe stato necessario un investimento importante: la Curia decise di non farlo anche perché, nel frattempo, si stava finendo di realizzare l'auditorium del seminario. Quel teatro sembrava definitivamente morto. Al punto che si pensò a un cambio di destinazione d'uso: addirittura, arrivò in Comune (e superò anche i primi ostacoli burocratici) il progetto di trasformarlo in un multipiano. Nel frattempo, le attività ospitate in quel cortile, dietro un anonimo cancello di via Logudoro, si trasferirono. E lo spazio fu pian piano dimenticato. Fino a oggi: il teatro sarà riaperto in contemporanea con l'inaugurazione del nuovo albergo.
Marcello Cocco