TURISMO. Il progetto del Comune Wedding Destination:
quel “sì” porta economia

C'è la Sella del Diavolo. C'è il castello che domina dall'alto la città del sole. Sono le immagini a supporto di “Cagliari Wedding Destination”. Un progetto voluto dal Comune, ideato dalla startup innovativa sarda Shardana Tourism Lab. Come spiega l'amministratrice, Delia Cualbu, «abbiamo puntato su una comunicazione innovativa per le location scelte dal Comune. Una strategia emozionale, basata sul visual storytelling, per far sognare i luoghi più belli per il giorno del sì». Un'idea che Delia Cualbu ha condiviso con Sabrina Pes, per un progetto che coinvolge una quarantina di professionisti. «Quella di Cagliari», aggiunge Delia Cualbu, «è la prima amministrazione che ha messo a disposizione siti alternativi, raccontandoli anche attraverso Facebook e Instagram e con un blog, www.cagliariweddingdestination, in italiano e in inglese».
«Le coppie che hanno scelto Cagliari sono 13, 6 in particolare il Poetto», evidenzia l'assessore agli Affari generali Danilo Fadda. Il mare, un modo giocoso e moderno di vivere il sì. Ma ci sono anche quei luoghi che rievocano un'atmosfera dal sapore storico. È qui che si cela la novità: quella offerta dalla città per le nozze e unioni civili a tema, replicabili da chiunque rimanga affascinato da un racconto senza tempo, come quelli, ad esempio, dall'aria medioevale o vittoriana. Come il castello di San Michele, o i Giardini pubblici.
Un'opportunità per tutta la filiera del turismo. «L'idea nasce proprio per proporre nozze alternative e reinventarsi in un mercato internazionale sempre più esigente», dice Lucia Tidu, responsabile commerciale del progetto. Un indotto importante. La permanenza media nell'area metropolitana di Cagliari è pari a 3,1 giorni, ma il wedding tourism può puntare a 5 notti. Numeri che possono essere letti anche in un'ottica romantica. Quella di regalare un sogno a chi desidera vivere il gran giorno in un'atmosfera unica e suggestiva.
Giulia Salis