Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Da Verona parte l'attacco alla legge 194 «L'aborto è un assassinio». A sorpresa sul palco Tiziana Dr

Fonte: L'Unione Sarda
30 marzo 2019

CONGRESSO DELLE FAMIGLIE.

Il Comune di Cagliari risponde con la bandiera arcobaleno

Da Verona parte l'attacco alla legge 194 «L'aborto è un assassinio». A sorpresa sul palco Tiziana Drago (M5S)

Volti noti, rappresentanti delle istituzioni, uomini di Chiesa, polemiche e clamore: c'è un po' di tutto nella giornata inaugurale del 13° Congresso mondiale delle famiglie.
Da Cagliari la giunta comunale manda un segnale netto, esponendo sul Municipio la bandiera arcobaleno in omaggio ai diritti e alle battaglie della comunità Lgbtqi, ma i riflettori sono tutti puntati su Verona dove Massimo Gandolfini, ideatore del Family day, scandisce: «L'aborto è l'uccisione di un bambino in utero. Non lo definisco io, questa è la realtà biologica. E la legge 194 è stata applicata soltanto negli articoli che permettono la soppressione di una vita e non in quelli che aiutano la maternità». Tra social e canali ufficiali, le prime reazioni diventano fuoco non appena si diffondono le foto di un gadget reperibile nelle sale della Gran Guardia: la riproduzione in plastica di un feto di circa 10 mesi chiuso in una bustina. Gli organizzatori, però, spiegano che «non esiste alcun gadget» del Wcf, ma «è un residuo della vecchia campagna che ha reso famosa l'associazione Provita».
«Vinceremo noi»
Sul palco si alternano i rappresentanti delle varie associazioni coinvolte. Il fondatore del Congresso mondiale, Allan Carlson, spiega di ritenere «scienza e fede convergenti» mentre il presidente di CitizenGo, Ignacio Iarsuaga, suona la carica: «Negli ultimi anni stiamo rovesciando la situazione, noi pro-famiglia vinceremo molte battaglie».
Zaia controcorrente
Non si allinea il governatore del Veneto, Luca Zaia: «Gli estremismi non ci portano da nessuna parte». Poche ore prima, ai media, aveva annunciato che avrebbe replicato a muso duro a chiunque avesse attaccato la comunità Lgbtqi: «Se c'è una patologia è l'omofobia, non l'omosessualità». Ma a far rumore nella prima giornata di lavori è la presenza della senatrice M5S, Tiziana Drago, da sempre impegnata nell'associazionismo pro-famiglia. Il suo intervento viene annunciato dal palco con stupore, perché «inaspettato e fuori scaletta». Nessuno degli organizzatori si aspettava una pentastellata dopo che Di Maio aveva bocciato con disprezzo l'evento («A Verona c'è il Medioevo») promettendo che i suoi non ci avrebbero messo piede. La platea accoglie freddamente Drago, soprattutto quando chiede attenzione «per quella realtà anche se dell'1,4%» di omosessuali che ha scelto di usufruire della norma sulle unioni civili. Poi ecco l'applauso quando la parlamentare dice che nel M5S ci sono sostenitori della famiglia naturale anche se «dobbiamo tutelare i diritti di tutti e quelli dei bambini vengono al primo posto». La ministra della Salute Giulia Grillo, gelida, si augura che Drago «non condivida i toni che possono utilizzati da alcuni relatori nei confronti degli omosessuali o delle unioni civili». Solo poche ore prima aveva detto che a Verona c'è «l'estrema destra» e chi paragona l'omosessualità al satanismo «mi fa ridere». «Illazioni», secondo gli organizzatori che si dissociano dai toni estremisti e attendono per oggi Matteo Salvini coi ministri Lorenzo Fontana e Marco Bussetti e la leader di FdI Giorgia Meloni.