Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Nessun investitore, corsa contro il tempo per salvare i silos Appello del presidente dell'Authority

Fonte: L'Unione Sarda
20 marzo 2019

 

MOLO RINASCITA.Da centrale del grano a hotel 

Nessun investitore, corsa contro il tempo per salvare i silos Appello del presidente dell'Authority
per scongiurare la demolizione

A Città del Capo li hanno trasformati nel più grande museo d'arte contemporanea d'Africa. A Johannesburg i vecchi silos di stoccaggio del grano ospitano oggi alloggi per gli studenti. A Copenaghen un impianto industriale analogo è stato riconvertito in appartamenti residenziali, mentre a Rotterdam l'alternativa sono stati gli uffici. Altri esempi? Hotel di lusso, centro congressi, piscine a cinquanta metri d'altezza.
Le possibilità
Per i silos del Molo Rinascita, costruiti negli anni '70 dal Consorzio agrario e passati nelle mani dell'Autorità portuale, il futuro è incerto. Se entro la fine del mese non dovessero arrivare sulla scrivania del presidente dell'Autorità di sistema portuale, Massimo Deiana, manifestazioni di interesse per la riqualificazione del fabbricato, non resterebbe che una soluzione: l'abbattimento. Una demolizione da 800mila euro che graverebbe sulle casse dell'Authority e priverebbe la città di una delle sue icone, una struttura che fa parte da cinquant'anni dello skyline di Cagliari.
Le scelte
«Siamo giunti davvero ad un bivio. Dopo diversi rinvii, oggi non avrei più scelta se non demolire quest'impianto in disuso da più di sette anni e che occupa un'area importante per lo sviluppo del porto», spiega Massimo Deiana. Il presidente dell'Authority vorrebbe salvare i silos e magari vederli trasformati in una struttura turistico-alberghiera. «Nonostante sia necessario un notevole investimento, pari a diverse decine di milioni di euro, - spiega Deiana - è evidente che un impianto del genere, anche per le sue dimensioni, la posizione strategica nel cuore del porto, possa avere un innegabile appeal per chi vuole investire nel settore turistico-ricettivo».
È dunque un vero e proprio appello quello che l'Autorità di sistema rivolge a imprenditori privati o catene nazionali e internazionali. Un invito al mercato per puntare sul capoluogo isolano sfruttando questo bene prezioso composto da tre distinti corpi: una torre alta 54,40 metri e 21 celle-silos sovrastate da un fabbricato lineare con vetrate che regalano una vista mozzafiato sul Golfo degli Angeli e sulla città da 44 metri d'altezza.
Non ci sono vincoli paesaggistici e monumentali, i vecchi silos furono costruiti negli anni Settanta e per questo non rientrano nei piani di tutela. Anche per questo, se non dovessero arrivare manifestazioni di interesse concrete, anche per l'abbattimento del compendio non ci sarebbero controindicazioni. Soltanto una spesa onerosa per le casse dell'Autorità portuale.
Le dimensioni
Non solo. L'ex fabbricato dei cereali dismesso definitivamente nel 2011 occupa un'area di cinquemila metri quadri, spicchio consistente della “zona sterile” del Molo Rinascita in gran parte occupata dal sistema Ro-Ro e in parte dal terminal crociere. È qui che le idee per il rinnovamento potrebbero prender forma. «L'unica strada non percorribile credo sia quella di una loro riconversione in appartamenti, in un palazzo per abitazioni», conclude il presidente dell'Authority, Massimo Deiana.
Andrea Piras