Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'accorato appello dei negozianti del tratto fra via Cocco Ortu e piazza Giovanni XXIII In via Dante

Fonte: L'Unione Sarda
5 marzo 2019

LA CRISI.

L'accorato appello dei negozianti del tratto fra via Cocco Ortu e piazza Giovanni XXIII In via Dante
il cimitero
del commercio «Piste e pochi posti-auto
all'origine del grave declino» 

Coccolano i clienti, li ascoltano, qualche volta ricevono le loro confessioni, il malcontento e le gioie della vita di tutti i giorni. I negozianti dell'ultimo tratto di via Dante sono in fase di estinzione. Le attività commerciali tramandate di padre in figlio per generazioni sono in gravi difficoltà: pochi acquirenti e, quindi, pochi affari. Molte le serrande chiuse con la scritta Affittasi e le insegne in cinese. Chi resiste lo fa più per onor di patria che altro. Sul banco degli imputati le piste ciclabili, i pochi parcheggi e l'età avanzata degli abitanti di quella zona del quartiere di San Benedetto al confine con la Fonsarda.
Un “mortorio”
Gianni Manconi, gestisce l'omonimo negozio di ottica al numero 248. «Siamo qui da 60 anni, siamo alla terza generazione». Gli affari potrebbero andare meglio. «Purtroppo questa parte del rione di San Benedetto è frequentata da anziani». Che evidentemente, nonostante i difetti visivi, sono piuttosto parsimoniosi. Manconi sfoglia il cahier de doléances . «Il problema principale è la viabilità. Il Comune ha realizzato le piste ciclabili che però vengono utilizzate da pochissime persone». Il capoluogo è una città in doppia fila . «Con gli spazi riservati ai ciclisti è praticamente impossibile fermarsi un attimo in modo irregolare, scendere per gli acquisti e ripartire in pochi minuti». Impossibile parcheggiare, ma soprattutto rischioso, visto che in circolazione ogni giorno ci sono due pattuglie della Polizia municipale dotate di “street control”, lo strumento che rileva le infrazioni sulla sosta. «Da tempo chiediamo più aree per la sosta. Risolutivi potrebbero essere i parcheggi comunali di via Sant'Alenixedda, a fianco all'ex istituto agrario. Ma - aggiunge sconsolato Manconi - non sono mai stati aperti».
Dimenticati
Nicola Piu è dietro il bancone della storica merceria di famiglia. «L'attività è stata aperta da mio nonno: questa per noi è la terza generazione di commercianti. Sembra che il tratto da via Cocco Ortu a piazza Giovanni XXIII sia stato dimenticato da tutti. Chiediamo maggiore pulizia della strada e dei marciapiedi, e più illuminazione. La manutenzione del verde andrebbe eseguita con maggiore cura. Gli operai spesso sono impegnati nel taglio dell'erba, ma non delle fronde. I rami impediscono alla luce naturale e quella artificiale dei lampioni di filtrare». Anche Piu contesta la mancanza di parcheggi. «Il parcheggio di via Manzoni è sempre stracolmo. Un tempo il Comune affittava lo spazio dell'ex falegnameria e i problemi erano attenuati. Ora - continua il negoziante - i parcheggi di via Sant'Alenixedda sarebbero come un'oasi nel deserto. Peccato che, nonostante le promesse pre elettorali, non siano mai stati aperti».
Locali sfitti
Gianpaolo Ortu da 45 anni gestisce la rivendita di casalinghi al numero 107. «Via Dante era un centro commerciale all'aperto. Prima si facevano le vasche qui e in via Garibaldi e gli affari andavano davvero bene. L'Upim richiamava molti acquirenti che di passaggio si fermavano ad acquistare nel mio negozio». Poi la crisi. «Un tempo per aggiudicarsi un locale i contendenti si prendevano a pugni . Oggi - dice indicando le vetrine di via Tasso - i proprietari hanno dimezzato gli affitti, ma le serrande rimangono inesorabilmente chiuse».
Gianpaolo Ortu fa un'analisi approfondita, in controtendenza con i colleghi. «Pochi parcheggi e piste ciclabili forse sono solo una scusa per giustificare una crisi del commercio che ancora non riusciamo a contrastare».
Andrea Artizzu