Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Acqua, la “stecca” è milionaria Record di un centro commerciale: debiti con Abbanoa per 670mila euro

Fonte: L'Unione Sarda
4 marzo 2019

L'INCHIESTA.

Bar, ristoranti, aziende e chioschi: tutti i trucchi e i sotterfugi per non pagare

Acqua, la “stecca” è milionaria Record di un centro commerciale: debiti con Abbanoa per 670mila euro

Il record assoluto è di un centro commerciale di viale Monastir, Le Fornaci, il cui debito nei confronti di Abbanoa è arrivato a toccare l'iperbolica cifra di 670mila euro. Ma c'è anche chi pur dovendo molto meno, circa 80mila euro di bollette arretrate, ha escogitato uno stratagemma al limite del penale: è il caso di un ristoratore della Marina che dopo aver subito lo slaccio per morosità avrebbe attivato nel locale sul retro un'utenza intestata a una persona diversa, continuando così la propria attività come se nulla fosse.
Uno su dieci non paga
Un fenomeno, quello della morosità, che incide pesantemente sui bilanci dell'ente idrico, che solo in città fattura 27,7 milioni di euro all'anno. E da cui non sono immuni le attività commerciali, che rappresentano il 10 per cento delle quasi 80mila utenze attive a Cagliari. Su circa 7000 allacci non domestici, sono infatti 500 quelli che registrano debiti superiori ai 5000 euro anche se la grande maggioranza - il 70 per cento - deve importi inferiori ai 10mila euro. Cifre molto lontane dai primi tre posti della classifica dei più morosi: dietro al centro commerciale di viale Monastir seguono un'azienda di logistica e smistamento merci (che deve 243mila euro) e una grossa struttura ricettiva (che ha accumulato pagamenti arretrati per 114mila euro). Il tasso di morosità comunque è più o meno in linea con quello del normale cittadino, cioè attorno al 20 per cento contro una media regionale del 25. Lo scorso anno - giusto per avere un parametro - Abbanoa ha proceduto complessivamente a slacciare per troppi debiti 791 utenze.
Gli stratagemmi
La morosità però è soltanto una parte del problema. In particolare tra ristoranti e bar non è infatti raro trovare chi le escogita tutte pur di non pagare, usando diversi trucchi e sotterfugi. Tra questi il metodo di gran lunga più gettonato consiste nel cambiare fittiziamente l'intestazione dell'utenza: dopo aver aperto l'attività si utilizza il servizio idrico, fognario e depurativo gratuitamente e quando si arriva ad accumulare un debito tale da far scattare le procedure di slaccio allora si crea una nuova società che rileva l'attività e chiede l'attivazione ex novo del contratto.
Gli 007
Non a caso per difendersi da questi escamotage, Abbanoa ha creato al suo interno una task force, chiamata “Servizio ispettivo”, che si occupa di verificare e individuare gli abusi e le truffe. E sono stati proprio gli 007 del gestore idrico a scoprire il recente caso del ristorante di Marina che, nonostante l'interruzione del servizio per morosità, continuava a usare l'acqua grazie a un allaccio con un'intestazione del tutto differente attivato in un locale attiguo. Il titolare potrebbe adesso essere denunciato per abuso di rivendita d'acqua (vietato dal Regolamento del Servizio idrico integrato) e se non pagherà rischia di vedersi anche scollegare dalla rete fognaria, con contestuale segnalazione all'Asl e revoca della licenza. Un episodio non isolato: in questi giorni sono in corso verifiche anche su un'altra piccola struttura ricettiva, sempre nel centro storico, che risulta slacciata da diversi anni ma che, non si sa bene come, è tuttora in piena attività.
Gli allacci abusivi
Resiste inoltre l'intramontabile piaga degli allacci totalmente abusivi, uno dei quali è stato scoperto qualche settimana fa dagli ispettori di Abbanoa lungo la spiaggia del Poetto, dove il titolare di un chiosco è stato denunciato per furto d'acqua aggravato. L'ultima segnalazione in tal senso risale invece a ieri: durante le procedure di sfratto dei gestori di un bar di Is Mirrionis, pare per la stecca lasciata sugli affitti, la polizia ha infatti scoperto che l'impianto idrico del locale era collegato illegalmente alla rete cittadina.
Massimo Ledda