Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Calamosca, il paradiso è fragile Frane e smottamenti sulla falesia, transenne contro il pericolo

Fonte: L'Unione Sarda
11 febbraio 2019

IL CASO.

Crollano anche i muretti di via del Faro che delimitano le aree militari

Calamosca, il paradiso è fragile Frane e smottamenti sulla falesia, transenne contro il pericolo 

La costa crolla. E non solo quella. Anche i muretti che delimitano le aree militari hanno ferite profonde dovute al tempo e all'incuria. A Calamosca, dove è in atto il progetto di riqualificazione della litoranea che collega la piazza antistante la spiaggia a Cala Fighera e lo stabilimento “La Paillote”, le falesie si stanno dimostrando instabili anche sul versante opposto, sulla scogliera di sud-ovest.
Di tanto in tanto tratti di roccia vanno giù: è la fragilità del paradiso. Le onde hanno scavato la parete, creando il “vuoto”. Zona off-limits, impongono le transenne sistemate dal Comune anni fa. Anche se non sempre i cartelli di divieto vengono rispettati. Accade spesso, nonostante il pericolo. E quello stradello affacciato sull'acqua che si inerpica verso il Capo invoglia gli escursionisti. Non sono pochi quelli che si lasciano alle spalle lo sbarramento per godersi la passeggiata.
La testimonianza
«Basta restare distanti dal precipizio», dice Alessandra, che ammette di non rispettare per nulla i divieti ma di essere «sempre e comunque prudente». La verità è che prevedere il crollo è veramente impossibile. Perché lì sotto la fragilità della parete rocciosa potrebbe emergere da un momento all'altro. Accadde anche a Marina Piccola nel 1987, quando un bagnante che aveva raggiunto le spicciole del Capo e rientrava a piedi dopo una mattina di sole e bagni restò sotto una montagna di terra e massi staccatisi dalla falesia. Proprio allora, quel giorno di lutto, la città toccò con mano la fragilità della costa. Correndo ai ripari con ordinanze e divieti.
L'arenile
Nella piccola e frequentatissima spiaggia a due passi dall'hotel Calamosca, assolata e riparata dal maestrale, si sono radunati i bagnanti del fuori stagione. «Il nuovo presidente della Regione vedrà che sistemerà tutto», commenta con ironia uno degli assidui frequentatori di Calamosca mentre raccoglie il vecchio cartello del divieto finito tra le rocce. Lo sistema sulla transenna traballante per essere ben visibile. Oltre non si può andare, non conviene. Ma troppi lo fanno, a proprio rischio, sotto quella parete in più punti franata.
La fragilità
È area gracile, quella di Calamosca. Per via di fenomeni naturali e forse inarrestabili come l'erosione costiera. Ma anche per via dell'incuria e di uno stato di abbandono che dura da anni. La conferma sono i muraglioni che separano le aree militari dalle strade pubbliche, le zona frequentate. Recinzioni in pietra barcollanti e per lunghi tratti crollate. Un pericolo incombente per chi si incammina sul viale Calamosca per raggiungere le spiagge ma anche per chi si ferma ad attendere il pullman. Una condizione che si ripete anche sulla via del Faro che porta verso la montagna, frequentatissima da chi, in bici o a piedi, vuole raggiungere il faro per godere di un panorama mozzafiato.
Andrea Piras