Rassegna Stampa

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Cagliari, nel nuovo stadio il centro commerciale col parco verde sul tetto

Fonte: web Castedduonline.it
11 febbraio 2019

Cagliari, nel nuovo stadio il centro commerciale col parco verde sul tetto
I locali commerciali avranno una copertura verde destinata a parco urbano attrezzato con aree gioco/sport pubbliche, mentre l'hotel sarà realizzato al rustico e completato in una seconda fase. Sì degli ecologisti. Ma spunta un altro passaggio burocratico che potrebbe allungare i tempi: la Regione ha chiesto la valutazione di impatto ambientale


Un nuovo centro commerciale a Sant’Elia, accanto allo stadio, ma col parco sul tetto. Sono le indiscrezioni che filtrano dal progetto della nuova casa dei rossoblù. L’ampliamento, necessario per portare la capienza dello stadio a 30 mila posti in occasione di gare dei campionati europei o mondiali di calcio, ha portato a qualche modifica al progetto iniziale. Il progetto ha anche il via libera degli ecologisti, ma un ostacolo imprevisto potrebbe allungare i tempi: servirà una valutazione di impatto ambientale.

Il progetto presentato nel 2015 non esiste più.  L’aumento della capienza dello stadio da 21 mila a 25 mila e 200 spettatori, con possibilità di espansione a 30 mila spettatori ha comportato la modifica a livello architettonico dello stadio, la cui altezza massima passerà dai 22 metri precedenti ai 28, 55 metri.

Le superfici relative alla struttura commerciale rimangono invariate rispetto allo studio precedente (ovvero pari a 14 mila 741,20 metri quadrati di superficie commerciale utile complessiva). La differenza sostanziale sta nella eliminazione del podio commerciale previsto dallo studio di fattibilità approvato nel 2015, che verrà sostituito con un edificio con sviluppo esterno allo stadio, sul lato est dello stesso, la cui copertura verde sarà destinata a parco urbano attrezzato con aree gioco/sport pubbliche.

ll nuovo progetto prevede inoltre la presenza di una struttura ricettiva/direzionale, che non sarà più una piccola foresteria all’interno dello stadio stesso, ma funzionerà in maniera autonoma e sarà posizionata nel margine sud-occidentale dello stadio.

La superficie sarà pari a 8 mila metri quadrati che, nelle intenzioni del Cagliari, verranno realizzali al rustico, riservandosi di procedere al completamento della nuova struttura in un secondo momento. Per quanto concerne i parcheggi e la viabilità d’accesso, il Cagliari afferma che le attuali infrastrutture dell’impianto, così come i parcheggi, sono sufficienti ma necessitano di miglioramenti al fine di essere adeguati sia per lo stadio sia per fini commerciali. La riqualificazione dei parcheggi esterna al perimetro dello stadio fa parte dell’intervento in particolare sono previsti ulteriori parcheggi riservati ai motocicli e alle biciclette (postazioni in rastrelliera) localizzati nelle varie aree parcheggio”.

La seconda conferenza di servizi (la prima, quella del 13 dicembre aveva richiesto la necessità di approfondimenti) si è svolta ieri. Gli ecologisti hanno dato il via libera: “Un ingombro volumetrico ben inferiore all’attuale (l’attuale stadio Sant’Elia si estende su una superficie di circa 74 mila 500 metri quadri, mentre le aree adibite a parcheggio, comprensive dell’area attualmente occupata dallo stadio provvisorio, hanno una superficie di circa 85 mila 500 metri quadri), impianti sportivi aperti alla cittadinanza, una migliore sistemazione del verde pubblico sono senza dubbio elementi positivi del nuovo Stadio di Cagliari”, scrive Stefano Deliperi del Gruppo di Intervento giuridico.

La conferenza si è chiusa con un parere tecnico positivo, ma la procedura di approvazione definitiva continua, con l’esame da parte del Consiglio comunale e la successiva progettazione esecutiva.

Ma resta un passaggio fondamentale evidenziato dal Servizio valutazioni ambientali della Regione autonoma della Sardegna: il nuovo progetto di stadio va assoggettato alla preventiva procedura di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale (V.I.A.), anzi “in virtù della complessità delle opere previste”, scrive la Regione, “delle caratteristiche dell’area d’intervento, su cui insistono molteplici vincoli, e delle ripercussioni che interventi di questa natura hanno, non solo a livello di sito, ma anche di area vasta, sia in fase di cantiere che di esercizio … si ritiene opportuno suggerire al Proponente di valutare l’eventualità di attivare una VIA su base volontaria, che potrà eventualmente essere preceduta da una fase di scoping, al fine di meglio definire i contenuti dello Studio di lmpatto Ambientale”.

Un passaggio burocratico in più che potrebbe dilatare ulteriormente i tempi per l’approvazione definitiva dell’opera.