Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sant'Efis di gennaio, festa di casa

Fonte: L'Unione Sarda
16 gennaio 2019

STAMPACE. Il corteo per le strade, poi il giuramento del nuovo consiglio

 

 

Nella “memoria liturgica” la prima processione dell'anno

 

 

Stampace in festa. Esce in processione Sant'Efisio all'imbrunire del giorno, memoria del suo martirio a Nora. Lo precedono, per le strade della sua città, confratelli e consorelle in abito penitenziale Ma dietro la superba statua del Lonis c'è una grande folla di fedeli, miliziani, qualche gruppo nell'abbigliamento della tradizione proveniente dal vicino Campidano. È il Sant'Efisio di gennaio , «festa di famiglia», con le parole dell'arcivescovo Arrigo Miglio che - come impone la tradizione - presiede il solenne pontificale nella piccola chiesa di Stampace.
Processioni votive
Suonano le campane, esplode una raffica di guettus , ci sono le immancabili launeddas di Luigi Lai, il canto dei goccius : è la prima delle quattro uscite del Martire guerriero per le strade della città. Seguiranno quella in Settimana santa (alla sera del Giovedì santo per il “giro delle sette chiese”), il Lunedì dell'Angelo, con la salita in Cattedrale a scioglimento del voto per la liberazione dall'assedio francese del 1793 e quella trionfale, dal 1 al 4 maggio, fino a Nora che si rinnova da oltre tre secoli e mezzo.
Dies natalis
Il 15 gennaio del 303, davanti al mare di Nora, Efisio - dopo aver affidato la città di Cagliari alla divina protezione - conosce il martirio per decapitazione. Per i cristiani, il giorno della morte è ingresso alla vita eterna, resurrezione e ascensione al cielo: ecco perché la memoria liturgica coincide con la data, per i martiri, della effusione del sangue.
Infiorata rossa
Rossi i paramenti dei celebranti, come gli addobbi della piccola chiesa di Stampace arricchita da un'infiorata di rossi garofani. Colore del sangue del martire che, ha ribadito l'arcivescovo Miglio all'omelia, «ha saputo anteporre alla sua la vita e la salvezza di Cagliari e della Sardegna intera».
Giuramento solenne
Memoria liturgica che ha coinciso anche con l'insediamento del nuovo Consiglio di amministrazione della storica Arciconfraternita del Gonfalone. Chiamati uno alla volta dal sacrista maggiore Andrea Angei, dopo il bacio della reliquia per le mani del cappellano don Francesco Farris, i dirigenti hanno solennemente giurato davanti al Vescovo fedeltà al Vangelo e agli Statutii sociali. È stato il “primo guardiano” e presidente Giancarlo Sanna a guidare questo momento con la recita della formula solenne chiusa con la benedizione di monsignor Miglio.
Segno di continuità