Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Rifiuti, inceneritore a rischio La raccolta differenziata fa crollare gli incassi dell'impianto

Fonte: L'Unione Sarda
28 dicembre 2018

PORTA A PORTA.

Diminuisce la spazzatura smaltita al Tecnocasic

Rifiuti, inceneritore a rischio La raccolta differenziata fa crollare gli incassi dell'impianto

Meno spazzatura meno incassi. La raccolta dei rifiuti porta a porta ha fatto crollare la produzione di indifferenziato e con questa gli incassi dell'impianto del Tecnocasic che si occupa di incenerire quel che non si può riciclare.
Da quando è partita la campagna del riciclo nello stabilimento di Macchiareddu sono arrivate ventiduemila tonnellate di prodotto in meno, a conti fatti (ogni tonnellata costa 185 euro più Iva) si tratta di circa quattro milioni di euro risparmiati per il Comune e di altrettanti euro persi per la società partecipata che si trova nella zona industriale gestita dal Cacip.
Per sopravvivere
In base alle previsioni aziendali, il Tecnocasic ha necessità di smaltire circa 110 mila tonnellate all'anno per sopravvivere e mantenere in servizio tutti i 233 dipendenti. Il rischio, dunque, è che il mancato conferimento di una parte importante dell'indifferenziato totale influisca negativamente sul bilancio della società. Per nulla preoccupato l'amministratore Giuseppe Cuccu che qualche settimana fa ha scritto al Cacip che a sua volta ha sollecitato l'assessorato regionale all'Ambiente «affinché dia corso al piano regionale per i rifiuti che garantisce la sopravvivenza dei termovalorizzatori». Spiega Cuccu: «In base al piano della Regione i rifiuti devono essere conferiti prima nei termovalorizzatori di Cagliari e Tossilo. Vale a dire che la quota che verrà a mancare per le nuove modalità di raccolta di Cagliari dovrà essere colmata dal secco indifferenziato prodotto da altri centri». La richiesta del Cacip è stata inoltrata dieci giorni fa e chiede che a partire da gennaio si mettano in atto tutte le procedure per garantire la sopravvivenza dell'impianto. «A farne le spese potrebbero essere le discariche dove non arriverà più l'indifferenziato secco che è stato conferito finora. D'altronde è quello che c'è scritto nel piano regionale: prima vengono i termovalorizzatori e poi le discariche. Quello di Macomer dovrà servire il nord dell'Isola e noi il resto», conclude Cuccu.
In Commissione
A porre la questione sul tavolo della commissione Bilancio del Comune è stato il consigliere dei Centristi per l'Europa Federico Ibba che mantiene una posizione critica rispetto alla politica del Comune in fatto di rifiuti. «Tanto per cominciare non riesco a capire come potranno ridurre la Tari del 20 per cento come è stato più volte promesso. E poi, se per garantire la sopravvivenza del Tecnocasic dovrà intervenire la Regione significa che saremmo tutti noi a farne le spese».
Non solo numeri
Archiviato il Natale, Ibba si sofferma anche sui risultati del porta a porta. «Ritengo che sia stata una scelta fallimentare. Ormai i cassonetti condominiali vengono lasciati sul marciapiede, sarebbe bastato studiare un piano che fosse più adatto alla nostra città, magari con l'uso di bidoni automatizzati e moderni per i quali il Comune avrebbe potuto decidere in quale giorno sbloccare l'apertura con un microchip».
Lotta all'evasione
Il porta a porta obbliga tutti a essere in regola con il versamento della Tari per ricevere i mastelli indispensabili per la raccolta, ecco perché sono stati scoperti (e sanzionati) migliaia di evasori. «Hanno anticipato i tempi garantendosi così un gettito di spese correnti da riutilizzare in questo periodo di campagna elettorale. Questi soldi hanno consentito al Comune, per esempio, di spendere molto di più per Natale. Le luminarie quest'anno sono ovunque, un motivo ci sarà».
Mariella Careddu