Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La laguna è minacciata dai rifiuti

Fonte: L'Unione Sarda
12 dicembre 2018

SANTA GILLA. Battaglia persa contro gli inquinatori, controlli insufficienti nello stagno

 

Tre anni dopo la bonifica costata 300mila euro riecco le discariche

 

Tutto inutile. L'impegno, i tanti quattrini spesi. Battaglia persa a Santa Gilla, a vincere sono stati ancora una volta i vandali, gli inquinatori che a distanza di soli tre anni hanno riconquistato le sponde della laguna trasformandole in un'immensa discarica.
La ferrovia
A due passi dalla centrale Enel, a ridosso della linea ferrovia che corre dietro la città-mercato, l'area che già in passato era stata interessata da un'imponente operazione di bonifica ambientale è stata di nuovo invasa dai cumuli di spazzatura. Dalla quantità di rifiuti sparsi nel terreno sembrerebbe proprio che col calar del buio da queste parti ci sia un vero e proprio viavai di automezzi carichi di laterizi, elettrodomestici, pneumatici, vecchie lamiere d'auto, barattoli di vernice e materiali pericolosi. Gli inquinatori non risparmiano neppure lo stagno. Sotto il ponticello che attraversa il canale e consente di raggiungere le baracche dei pescatori, l'acqua ribolle di rifiuti solidi urbani, utilizzati spesso dagli aironi per nascondersi alla vista delle loro prede, i pesci che nuotano, di fatto, sotto l'immondezza.
Le operazioni
Era stata la Forestale, in diverse occasioni, a intercettare alcuni padroncini che con i loro camion raggiungevano questa zona per disfarsi dei rifiuti. I colpevoli erano stati spiati dall'occhio delle telecamere e denunciati. Tra questi anche un uomo sorpreso a gettare direttamente nella laguna i contenitori con solventi e vernici. Vere e proprie sostanze tossiche per un ecosistema delicatissimo e sin troppo aggredito negli anni ma capace di resistere anche ai veleni che in passato gli avevano scaricato addosso le industrie.
L'investimento
Erano finiti nei grandi sacchi bianchi della bonifica le carcasse di computer, i vecchi televisori, gli sfalci d'erba e il resto degli ingombranti raccolti nelle sette discariche sparse tra Cagliari, Assemini, Capoterra e Elmas, i quattro comuni rivieraschi che hanno diretta competenza sulla laguna di Santa Gilla. Costo della pulizia: 300 mila euro, 250 con il ribasso d'asta. Fondi regionali che sembrano oggi gettati al vento. Anche perché oltre all'area dietro la città-mercato Auchan, anche sulle altre rive della laguna le discariche, lentamente, stanno rispuntando.
Le scorribande
Insomma, dopo una campagna di controllo con le telecamere (le stesse utilizzate per contrastare i bracconieri ma anche gli incendiari) e qualche risultato lusinghiero, Santa Gilla è di nuovo terreno fertile per chi sporca. A detta dei pescatori ma anche di chi lavora nelle aziende di Santa Gilla sono soprattutto i cosiddetti padroncini a liberarsi degli ingombranti magari raccolti nelle cantine o nei garage. Più facile e soprattutto meno oneroso disfarsi dei rifiuti invece di smaltirli nelle isole ecologiche ufficiali o nelle discariche autorizzate. Troppo facile farlo anche per i controlli inadeguati e l'impossibilità di assicurare una vigilanza continua lungo l'intero perimetro della grande laguna cagliaritana.
Andrea Piras