Sarà la grandiosa “Resurrezione” di Gustav Mahler, diretta da Donato Renzetti, a inaugurare, l'11 gennaio, la stagione concertistica del Lirico di Cagliari. E spetterà a “Lo schiavo” del brasiliano Antonio Carlos Gomes aprire la stagione operistica, il 22 febbraio. Due esordi importanti, e inediti, per il 2019 del teatro cagliaritano che ieri (con il sovrintendente Claudio Orazi, il direttore artistico Mauro Meli, e Giuseppe Andreozzi, neo presidente della Fondazione), ha proposto le due stagioni e dato il via agli abbonamenti. Una presentazione all'insegna dell'ottimismo, grazie all'incremento del 22 per cento del contributo FUS, il Fondo unico dello spettacolo, riconosciuto al Lirico.
Stagione sinfonica
Una stagione importante, con sette concerti sinfonico-corali, quattro sinfonici e quattro cameristici. E il ruolo fondamentale (per la sinfonica come per la operistica) di orchestra e coro, diretto da Donato Sivo. Un anno di musica, per completare il ciclo delle sette sinfonie di Sibelius, proporre le cinque di Mendelssohn-Bartholdy, e avviare un percorso su Mahler (a cui Meli tiene moltissimo). Sempre il grande austriaco, dopo l'esordio, sarà protagonista delle due date di novembre, con la Quarta Sinfonia diretta da Massimo Zanetti e con “Das Lied von der Erde”, Il canto della terra: penultimo concerto, diretto da Lü Jia, prima del Gran Gala di fine anno (Rossini, Verdi e Johann Strauss).
Caratteristica intrigante della stagione, una ventata di talentuosa giovinezza, con direttori come Sesto Quatrini e Michele Gamba, trentaquattrenni, Alessandro Taverna, trentacinquenne, e Michele Spotti, che di anni ne ha solo ventiquattro ed è direttore principale della Milano Chamber Orchestra. Si alterneranno a direttori affermati come Korsten, Renzetti, Zanetti e Jia. Arriveranno anche solisti di fama mondiale: il duo russo composto da Jlya Gringolts e Peter Laul; Orazio Sciortino; Giovanni Sollima e Giuseppe Andaloro, insieme il 7 marzo con un programma che spazierà dal Cinquecento di John Dowland al rock progressivo dei Gentle Giant e dei King Krimson, fino alle composizioni di Sollima.
Stagione Operistica
Ecco titoli, registi e direttori, in attesa di conoscere le compagnie di canto. Viene direttamente dal Brasile la rarità che il 22 febbraio aprirà la stagione lirica. È “Lo schiavo” di Antonio Carlos Gomes (nome assai noto alla Scala di Milano) ed esordì a Rio de Janeiro il 27 settembre del 1889: un anno dopo l'abolizione della schiavitù, e poco prima che L'Unione Sarda venisse al mondo. Prodotta dal Lirico con il Teatro São Pedro di San Paolo e con il Festival Amazonas de Opera di Manaus, l'opera vedrà sul podio Luiz Fernando Malheiro, allievo di Carlo Maria Giulini. La regia è di Davide Garattini Raimondi, che ha diretto “L'ape musicale” in Sardegna e a New York.
Se “Lo schiavo” è la novità assoluta, una bella sorpresa è “Hänsel und Gretel” di Engelbert Humperdinck, che a Cagliari approdò nel 1959, con Fiorenza Cossotto, e dal 13 dicembre verrà proposto nell'allestimento del Teatro alla Scala firmato da Sven-Eric Bechtolf, direttore artistico del Festival di Salisburgo. Sul podio Paolo Carignani. Premio Abbiati 2017, si presenta con tutte le credenziali per conquistare il pubblico. Altro titolo insolito, dal 27 settembre, è “Attila”, appena applaudito alla Scala di Milano. Rappresentato a Cagliari 143 anni fa, viene proposto in coproduzione con la State Opera di Stara Zagora. Regia di Enrico Stinchelli. Sul podio Renzetti.
Opere vecchie e nuove
Dal 3 maggio un dittico prezioso: “La cambiale di matrimonio” di un diciottenne Rossini (manca dal 1990) e “Il Campanello”, deliziosa farsa di un già affermato Donizetti. L'allestimento del Lirico, con il Rossini Opera Festival di Pesaro (per il primo titolo), è curato per regia, scene e costumi da Francesco Calcagnini. Direttore Alvise Casellati, al suo debutto cagliaritano.
Gli altri titoli sono di casa. Dal 29 marzo la “Tosca” di Puccini, in un nuovo allestimento del Lirico, con la regia di Pier Francesco Maestrini (suo il “Rigoletto” che venerdì chiude la stagione). La direzione è di Renzetti. L'opera dell'estate (tredici serate giugno-luglio) è il “Don Giovanni” mozartiano. La produzione, di proprietà del Lirico, ripropone, con la regia di Daniela Zedda, le suggestioni dell'allestimento firmato per la Scala da Strehler, nel 1987. Sul podio Korsten. Dal 31 ottobre il “Macbeth” verdiano. Allestimento del Regio di Parma (in coproduzione con Cagliari), regia di Daniele Abbado. Dirige Paolo Arrivabeni.
Le Corsaire, il balletto
Anche quest'anno, dal 23 maggio, un solo balletto: è “Le Corsaire” di Adolf Adam e arriva da Milano. Coreografia di Anna-Marie Holmes, scene e costumi di Luisa Spinatelli. Protagonista il Corpo di ballo del Teatro alla Scala, un nome che ritorna più volte nell'agenda del Lirico.
Maria Paola Masala