Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I fondi per S. Lucia? Al secondo round

Fonte: L'Unione Sarda
3 agosto 2009

Marina. Lucia Baire: «Secondo il Comune i lavori nell'ex chiesa non sono i più urgenti»

Esclusi dal piano di restauri ma la Regione corre ai ripari

L'assessore regionale ai beni Culturali Maria Lucia Baire risponde alle aspettative di chi chiede la sistemazione del rudere che da anni ospita barboni, rifiuti, topi e blatte nel cuore del quartiere Marina.
«Il recupero dell'ex chiesa di Santa Lucia non rientra nei finanziamenti». L'assessore regionale ai beni Culturali Maria Lucia Baire gela le aspettative di chi confidava nella sistemazione del rudere che da anni ospita barboni, rifiuti, topi e blatte nel cuore del quartiere Marina. «Il progetto non è stato inserito tra le priorità dal Comune di Cagliari». Uno sconcio, un bubbone, uno scandalo, così lo hanno definito abitanti, turisti e politici, tra loro anche il sindaco del capoluogo Emilio Floris che nel rione ci vive. Uno sfregio che rimarrà così ancora per tanto tempo. Almeno sino a quando non verrà varato dalla Giunta regionale un nuovo programma per il finanziamento dei beni storici e culturali.
PICCHE ALL'EX CHIESA Al secondo piano del palazzo regionale di viale Trieste, l'assessore Baire, salita agli onori della cronaca per l'organizzazione della visita del Papa in città, sfoglia l'elenco preparato dai tecnici dell'assessorato comunale dei Lavori pubblici sulla programmazione dei lavori cantierabili entro giugno 2010. Una lista per il restauro di alcuni beni culturali e storici della città. Un inventario che fissa anche le priorità per l'esecuzione dei lavori: A altissima, B alta, C media. E l'importo delle richieste economiche. «Per le opere di restauro del rudere dell'ex chiesa di Santa Lucia e della sua pertinenza è stata indicata priorità C». Nella scala delle urgenze l'ex tempio della Marina è agli ultimi posti. Tradotto, almeno secondo quelle che emerge dalle valutazioni dei tecnici, non c'è alcun rischio statico. A prima vista non sembra così, il pericolo che le cappelle, le mura e i solai del matroneo possano cedere da un momento all'altro non è remota. C'è poi il problema, tutt'altro che secondario dell'igiene. Per anni il rudere è stato usato come casa da sbandati e barboni. Per non parlare di chi ha gettato oltre la staccionata macerie, computer, materassi, bottiglie. Da dove un esercito di blatte, topi e scarafaggi trova rifugio dopo aver razzolato tra le gambe dei turisti dei ristoranti all'aperto e tra cassonetti dell'immondezza e tombini. Un'emergenza alla quale stanno cercando di porre un freno i volontari del quartiere impegnati con i dipendenti comunali nella pulizia e nel trasporto in discarica dei rifiuti.
IL PROGETTO Il piano per la riconversione di Santa Lucia fa parte di un pacchetto presentato due settimane fa dai tecnici comunali dell'Area servizi tecnici dei Lavori pubblici. Il totale delle richieste alla Regione ammonta a circa 22 milioni di euro. Per la realizzazione della piazza, di un punto informazioni per turisti e di un museo nell'area tra le vie Napoli, Barcellona e Sardegna la spesa prevista era stata fissata in 525.824,88 euro. Lo studio, che ha raggiunto lo status di preliminare-definitivo, aveva ottenuto anche il parere positivo da parte della Soprintendenza.
LA SPERANZA Cosa sarà dell'ex tempio, di proprietà di un'arciconfraternita che non esiste più, raso al suolo nel 1947 dal Genio civile, secondo le indicazioni del Piano regolatore dell'architetto Gaetano Cima? «A breve presenterò in Giunta un nuovo programma per la richiesta di fondi destinati al recupero e al restauro di beni urbani», afferma l'assessore Baire. «Il progetto per Santa Lucia potrebbe essere inserito nei finanziamenti che stiamo predisponendo e nei quali troverà certamente una collocazione, se le caratteristiche dello studio rientreranno nei parametri fissati», avverte l'assessore.
ANDREA ARTIZZU

02/08/2009