Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Folla in piazza per “Cuccurus cottus”

Fonte: L'Unione Sarda
3 agosto 2009

Stampace. Ieri sera si è ripetuta la tradizionale festa che coinvolge tutto il quartiere
Pesce arrosto, musica e balli in strada fino a notte fonda

Pienone ieri sera a Stampace per il tradizionale “Cuccurus cottus day”, con arrosto in piazza, musica, balli e rappresentazioni teatrali.
Malloreddus, lissa, sardinas, sindria, pane casereccio e “binu a fuliarura” fino a mezzanotte. L'edizione 2009 del “Cuccurus Cottus Day” non ha deluso le attese, al punto che sono state più di tremila le persone - tra cui molti turisti - che ieri hanno invaso le pittoresche viuzze di Stampace Alto per partecipare al tradizionale “su cumbiru” (ricco banchetto notturno offerto dai residenti del rione) e alle numerose iniziative collaterali che hanno incluso teatro, cabaret, animazione e tanta musica dal vivo. Una grande festa di quartiere, insomma, vissuta pienamente fino a mezzanotte e oltre. Di fronte alle chiese di San Michele e Sant'Anna si è ballato al ritmo della ratantira (quella originale) e alla festa hanno partecipato tutti. Nel frattempo in via Fara si arrostivano muggini e sardine, mentre in via Azuni si passeggiava tra botteghe artigiane, bancarelle di oggettistica e tavoli imbanditi.
PIENONE Nelle stradine laterali non si riusciva quasi a fare un passo, tra turisti che si fermavano per scattare foto ricordo e gruppi di giovanissimi che tentavano di raggiungere il grande palco di via Ospedale, cuore pulsante della festa. «L'obiettivo era trascorrere un'allegra serata per riscoprire la propria identità, la cultura, le tradizioni, le radici dell'antico quartiere e dell'inconfondibile spirito stampacino», ha raccontato l'organizzatore Gianni Agnesa, «il tutto attraverso una festa di strada unica nel suo genere che ha previsto, come vuole la tradizione, una memorabile abbuffata ma anche rappresentazioni artistiche, musicali, teatrali e di pittura».
LA MANIFESTAZIONE Completamente auto-gestito ed auto-finanziato, il “Cuccurus Cottus Day” deve il suo nome all'appellativo degli abitanti di Stampace, considerati appunto “teste dure”, e al fatto che sono proprio gli abitanti i veri protagonisti e animatori della “Festa Manna”: donne e uomini, giovani e anziani, commercianti, artigiani, professionisti, disoccupati, artisti, casalinghe. Un epiteto, Cuccuru Cottu, che testimonia il carattere forte degli stampacini. «Anche Cagliari», scrive Antonio Romagnino, «ha una storia di liti cittadine. Vi erano un tempo scontri tra quartieri contigui vissuti con spirito contradaiolo. Gli abitanti di Castello non scendevano tanto a Villanova e Marina, quanto a Stampace dove sfidavano is stampaxinus. Si agitavano bastoni, volavano sassi, forse lampeggiava anche qualche lama proibita, e sembra di poter dire che i castellani le prendevano sempre o quasi».
PAOLO LOCHE

03/08/2009