Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Monumenti riprodotti con i mitici Lego La Torre dell'Elefante è pronta

Fonte: L'Unione Sarda
3 dicembre 2018

HOBBY. Appassionato lancia un appello: chiede foto dall'alto della basilica di Bonaria Monumenti
riprodotti
con i mitici Lego La Torre dell'Elefante è pronta 

Ha un sogno: riprodurre i punti caratteristici dell'Isola usando i mattoncini Lego. «È più di un sogno perché, quando mi viene in mente qualcosa, so che la realizzerò». Maurizio Lampis, 42 anni, agente di commercio, intanto ha già iniziato l'opera: nelle esposizioni alle quali partecipa in tutta l'Isola, porta la Torre dell'Elefante. «Ma ora vorrei realizzare la basilica di Bonaria, la basilica della Santissima Trinità di Saccargia e, perché no?, la Sella del Diavolo».
La passione
Come tutti i bambini, Lampis aveva usato da bambino quei mattoncini colorati. Poi erano finiti in uno scantinato. «Li ho ritrovati nel 2009 e mi sono riappassionato. Così ho cominciato a comprare nuove scatole. Ma, dopo qualche tempo, non mi divertivo a seguire le istruzioni: da due, tre scatole ho realizzato un castello tutto mio. L'ha visto il venditore e mi ha messo in contatto con appassionati dei mattoncini della Penisola». È cominciato un tour in giro per l'Italia. «Ho partecipato a esposizioni a Lecco, Genova, Torino, Firenze: ogni due, tre mesi ero in giro per portare le mie creazioni, in particolare i castelli».
L'associazione
Sino all'anno scorso. «Ho deciso di creare un'associazione in città, proprio quelle che esistono nella Penisola». È nata KaralisbricK che, da subito, si è messa al lavoro. «La prima esposizione è stata a Vallermosa dove saremo, di nuovo, l'8 e 9 dicembre. Poi, siamo stati in tanti altri centri: Carbonia, Ghilarza, Arborea, Tortolì, Serbariu, Selargius». Ma proprio nella prima esposizione è maturata l'idea di raccontare l'Isola con i Lego. «Il sindaco di Vallermosa mi ha chiesto di riprodurre la chiesa del paese. Poi è accaduta la stessa cosa a Carbonia con il campanile di San Ponziano e a Capoterra con la parrocchia di Sant'Efisio». Poteva mancare Cagliari? «Il gruppo prende il nome proprio dalla nostra città. Così ho deciso di realizzare la Torre dell'Elefante».
L'opera
Un lavoro tutt'altro che semplice. «Solo per i pezzi ho speso 600 euro. Ma, soprattutto, ho impiegato tantissimo tempo nella ricerca dei mattoncini: volevo fare una copia fedele del monumento. È stato faticosissimo trovare i pezzi del colore giusto». Fortunatamente, ai tempi di internet, il lavoro è, in parte, semplicato. «Cerco i mattoncini che mi servono nei negozi online europei, statunitensi e anche in quelli russi». Anche Lampis ha messo su il suo negozio online. «Così anche gli appassionati cagliaritani possono acquistare i pezzi sfusi».
La costruzione
Perché non tutti si accontentano di costruire quello che viene proposto nelle scatole. «Ci sono mattoncini di tutte le forme e colori: si può realizzare qualunque cosa». Anche la Sella del Diavolo. «Il problema più grande, anche in questo caso, sarà reperire tutti i pezzi che mi servono». Ma serve anche altro. «Parto dalle fotografie dei luoghi. Per la Torre dell'Elefante non ho avuto particolari difficoltà. Ma per Bonaria ho proprio questo ostacolo: non ho immagini della basilica dall'alto»
La fine
Opere destinate a durare. Ma non sempre. «Ho fatto la spiaggia del Poetto del passato ma, alla fine, l'ho smontato: alcuni hanno riconosciuto il loro casotto e l'hanno voluto acquistare». Perché esiste anche un mercato delle costruzioni realizzate con i mattoncini colorati. «Ogni tanto faccio lavori su commissione: una società di beach volley mi ha chiesto di costruire un campo, riuscendo a mettere anche il suo logo e la pubblicità presente negli spalti». Il costo? Da saldi di fine stagione. «Duecento euro».
Marcello Cocco