Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La Villa di Badas ieri e oggi

Fonte: L'Unione Sarda
3 agosto 2009

Il dibattito. Ecco com'era negli anni Sessanta l'edificio di via Milano finito al centro di una disputa giudiziaria tra impresa e Soprintendenza


Com'è oggi e com'era prima. La villa di via Milano continua a far discutere dopo che il Tar di Cagliari ha respinto, nei giorni scorsi, la richiesta di sospensiva contro il provvedimento della Soprintendenza dei beni culturali che blocca il progetto di realizzazione di un nuovo palazzo. Il comitato guidato dal regista Enrico Pau ha raccolto circa ottocento firme e continua a perorare la causa: l'obiettivo è salvaguardare la villa, considerata un pezzo importante della storia architettonica di Cagliari e attribuita a Ubaldo Badas. Nell'area, infatti, l'attuale proprietario, la ditta Bruno Cadeddu, intende realizzare un nuovo edificio e abbattere quello attuale. «Capisco e rispetto gli interessi di Cadeddu che ho avuto il piacere di incontrare e con il quale ho avuto una cortese conversazione», racconta Enrico Pau, «capisco però anche il desiderio della nostra città e dei suoi cittadini di conservare questi piccoli patrimoni di arte contemporanea che lascerebbero un vuoto enorme nel tessuto urbano del quartiere, rischiando di trasformare via Milano in una strada qualsiasi e non nel bellissimo viale alberato di case basse che oggi conosciamo».
IL DIBATTITO Nei giorni scorsi, Paola Marcassoli, che visse in quella villa di via Milano dal 1960 al 1967, ha raccontato a L'Unione Sarda che quella villa venne ristrutturata da suo padre. Franca Ferrari, figlia del primo proprietario e costruttore della villa di via Milano 42, racconta inoltre che il primo progetto venne seguito proprio da Ubaldo Badas. «La memoria è fondamentale, via Milano ne è piena, è per questo che i cagliaritani la amano», spiega Pau, «ogni casa ha una sua storia, un suo “respiro”. Una storia intrecciata a quella delle tante famiglie che l'hanno costruita, abitata, amata, curata negli anni».
Dalle due foto pubblicate sui lati di questo articolo si nota che il passato della villa era molto simile al presente. L'edificio mantiene forte «il segno originario», sostiene il regista, «a prescindere dalle eventuali aggiunte sul retro che non sono visibili». A mettere la parola fine sulla vicenda saranno i giudici del Tar che dovranno stabilire se l'azienda potrà abbattere la villa e costruire un palazzo.

03/08/2009