Rassegna Stampa

Il Sardegna

Comune, la tentazione di Milia «Sono pronto a fare il sindaco»

Fonte: Il Sardegna
31 luglio 2009

La proposta. Il presidente della Provincia e ex sindaco di Quartu: «Perché no? Me l'hanno chiesto nel Pd»

Dovrebbe in ogni caso superare lo scoglio delle primarie. Poi la sfida con il centrodestra 

L'idea gli piace. E molto. È stato sindaco a Quartu, alle provinciali ha sconfitto contro ogni previsione il rivale del centrodestra Mariano Delogu. E adesso Graziano Milia non disdegnerebbe di conquistare la poltrona più importante di palazzo Bacaredda e tra le più importanti della Sardegna. «Candidarmi a sindaco di Cagliari? Perché no. Qualcuno nel Pd me lo ha chiesto. È quasi importante come la Regione». Sì, quindi: il Pd potrebbe già avere, a due anni dalle elezioni, un nome forte che tenta di occupare un posto da lustri e lustri in mano al centrodestra. Certo, dovrebbe avere a che fare con uomini, tutti rigorosamente targati partito democratico, che negli utlimi tempi si stanno zappando il terreno, anche in consiglio comunale. Ma per vedere chi la spunterà ci sono le primarie. E Milia parteciperà forse anche a quelle. Intanto, a un anno dalla scadenza del suo mandato a Palazzo regio, si propone. Forse a sparigliare le carte.

IL SUO MANDATO scade nel 2010, quello di Floris tra due anni. Eppure i ruoli dei due politici potrebbero stranamente scambiarsi. Per il sindaco, infatti, si tratterebbe dell'ultimo mandato. A quel punto, se Floris portasse a termine la legislatura, la sua forza politica non avrebbe più alcuno sfogo, almeno nelle istituzioni. Perché alle porte non ci sarebbe nessuna tornata elettorale: non le politiche, non le europee, né le provinciali. Ed Emilio Floris non è più un ragazzino. Se invece decidesse di dimettersi un anno prima della scadenza, cioè nel 2010, avrebbe la possibilità di correre per la presidenza della Provincia. Solo rumors per qualcuno. Troppi gli equilibri in gioco, per considerarli tali. Le elezioni comunali anticipate scioglierebbero alcuni nodi, nel Pdl come nel Pd. Nel primo caso si definerebbe meglio il destino della dirigente dell'Area servizi al cittadino, Ada Lai, che qualcuno già vede in corsa per la poltrona di primo cittadino. Poi c'è Massimo Fantola: il leader dei Riformatori ambirebbe alla poltrona di sindaco, anche Berlusconi lo vorrebbe, ma a condizione che sia in quota Pdl.

MILIA, da parte sua, non nasconde che guidare Cagliari gli piacerebbe: «La mia vicenda politica è costellata da interruzioni e ne vado fiero: la cosa migliore che un politico possa fare è quella di non occupare il potere, così potrei anche non ricandidarmi alla presidenza della Provincia». E magari optare per la poltrona di sindaco: «Dovrebbero esserci le condizioni. Floris, intanto, dovrebbe lasciare un anno prima della fine del mandato». In quel caso Graziano Milia non si tirerebbe indietro. E tutti sarebbero felici e contenti. Emilio Floris, in primo luogo. Brucia ancora, infatti, la mancata “nomina” alla presidenza della Regione, e, svanita l'ipotesi di una sua candidatura alle europee, ancora non ne vuole sapere di abbandonare le scene. Così, le elezioni provinciali capiterebbero al momento giusto. Per Milia il discorso non cambia. Anche lui arriva da momenti poco esaltanti: prima le dimissioni (poi ritirate), poi la mancata candidatura alle regionali. ? R.M

«La mia è una vicenda politica costellata da interruzioni» Dimesso e rientrato 

«Una vicenda politica costellata da interruzioni». Così definisce Graziano Milia la sua carriera. Di certo è stata molto movimentata la fase finale del suo mandato alla presidenza della Provincia. Alla fine del 2008 si dimette. «Ho constatato che si è interrotto il rapporto di fiducia con la mia maggioranza», aveva detto lasciando pochi spiragli per far rientrare la situazione. «La riduzione del numero degli assessori e la verifica dei ruoli ricoperti da ciascuno». Le dimissioni non hanno «niente a che vedere con il voto per le regionali», che, guarda caso, coincideva proprio con il periodo della sua inattività in provincia. Nel frattempo, svanisce la possibilità di correre per un seggio in Consiglio regionale. Due settimane dopo, poche righe sul social network facebook per ritirare le dimissioni. «Sono riuscito a ricostruire su nuove basi un rapporto con la maggioranza, per rilanciare una proficua azione di governo». A marzo presenta la nuova Giunta.