Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Alla Regione si lavora sul nuovo bando di gara

Fonte: L'Unione Sarda
31 luglio 2009

Confronto con la Soprintendenza 



Tutto sbagliato, tutto da rifare. E non sarà cosa rapida. Il bando per la gara d'appalto per la ristrutturazione del vecchio ospedale Marino è di nuovo sulle scrivanie del servizio centrale Demanio e Patrimonio della Regione: «Le strutture lo stanno ridisponendo», conferma l'assessore agli Enti Locali, Gabriele Asunis: «In piena concorrenza con la Soprintendenza ai beni architettonici».
La sottolineatura non è casuale. L'impiccio nacque proprio quando la Soprintendenza esaminò il progetto con cui due anni fa l'associazione temporanea d'imprese costituita dalla Sa & Go di Angelo Cerina e Sergio Porcedda, dal centro benessere piemontese San Maurizio e dalla casa di cura Policlinico città di Quartu aveva vinto la gara bandita dalla Regione proponendo di realizzare un centro benessere con ristorante annesso e vasche per la talassoterapia panoramiche sul tetto. In sede di conferenza di servizi, l'ente allora diretto da Paolo Scarpellini decretò che «l'ex colonia marina Dux è un sito di interesse culturale, storico e artistico». Poche parole per vietare quelle modifiche (abbattimento di tramezzi, sopraelevazione di solai, sfondamento della terrazza per incassarci le vasche per la talassoterapia) che avrebbero potuto alterare l'opera architettonica ideata da Ubaldo Badas. Per la Sa&Go, pronta a far iniziare i lavori con 20 milioni di euro, il cambiamento delle carte in tavola avrebbe reso l'investimento non più redditizio.
Così ora si lavora insieme, nel tentativo di conciliare le sacrosante ragioni della tutela dei beni architettonici con le esigenze pratiche di chi, eventualmente, vorrà investirci tempo e denaro: «Dobbiamo capire nel dettaglio cosa comporti il vincolo culturale posto dalla Soprintendenza, e in base a quello prepareremo il bando», spiega Giovanni Antonio Carta, direttore generale (da due mesi) della Regione per Enti locali e finanze. Tempi? «Contiamo di predisporre tutto per l'autunno». La strada resta quella della concessione cinquantennale per chi si sobbarca gli oneri di ristrutturare? «Per ora sì. Poi, naturalmente, queste sono scelte politiche». L'ipotesi della vendita, insomma, non è scartata. «Senza contare che c'è anche un discorso di integrazione dell'ospedale Marino nel Parco di Molentargius. Che non esclude né la vendita né la concessione».
E il pronto soccorso adiacente al Marino? La richiesta di una contropartita da parte del Demanio per cedere quel rudere è stata un'altra delle difficoltà su cui è naufragato il progetto: «Il bando dovrebbe includere anche quello». ( m. n. )

31/07/2009