Si rompe l’allarme collegato alla vigilanza. E riprendono i bivacchi di sbandati nel rudere di via Cinquini per la disperazione dei residenti. Il caso in consiglio comunale. L’ex circoscrizione di via Cinquini, ai piedi del colle di San Michele, è stata per quasi tre lustri oggetto di degrado urbano e sociale, con la presenza nello stabile di numerosi tossicodipendenti, diventando di fatto sede abituale per lo spaccio della droga.
Dopo numerose mozioni in Consiglio e petizioni popolari, con un provvedimento urgente, il Comune di Cagliari qualche anno fa demandò ad una ditta specializzata di provvedere al risanamento dei luoghi con la bonifica totale di quegli ambienti malsani con il recupero fra gli altri di diversi sacchi di rifiuti pericolosi
Nel 2012 il Sindaco firmava l’ordinanza che obbligava Area – l’agenzia regionale per l’edilizia abitativa – proprietaria dell’edificio, a chiudere e mettere in sicurezza la costruzione. Un’ordinanza simile, era stata firmata anche nel 2008 ma Area sostenne di non poterla rispettare perché non era in possesso dell’immobile. Il Sindaco chiese inoltre al Prefetto un incontro per discutere insieme ai rappresentanti dell’agenzia regionale dei tanti edifici di Area che sono nelle stesse condizioni di quello di via Cinquini.
Di recente è stato posizionato un sistema di allarme con lampade esterne lampeggianti con un dispositivo sonoro collegato ad un istituto di vigilanza che interviene dopo qualche minuto per ripristinare la normalità allontanando prontamente chiunque si fosse introdotto all’interno della struttura.
Ma purtroppo la periferica da qualche giorno non sta più funzionando lasciando operante la sola illuminazione delle lampade esterne, risultando di fatto inefficace l’apparato sonoro
“Da alcuni giorni a causa di tale disservizio gli abitanti della zona lamentano come siano aumentate le persone sbandate, in particolare tossicodipendenti, che si sono introdotte all’interno dello stabile e siano persino ripresi i bivacchi notturni”, denuncia Alessandro Sorgia, consigliere comunale del gruppo misto, “e così oggi il sito purtroppo si presenta come un’area quasi fantasma ai piedi del parco sul colle di San Michele. Un vero e proprio pugno nell’occhio per la città di Cagliari in generale ma in particolare per il quartiere, per i suoi abitanti e per i tanti frequentatori dell’importante polmone verde cittadino”. Il consigliere chiede a sindaco e giunta la demolizione dell’immobile o la trasformazione in centro ricreativo di quartiere integrato col parco di San Michele.