Rassegna Stampa

Il Sardegna

Ruspe sulle ville di via Milano al Tar la battaglia contro i vincoli

Fonte: Il Sardegna
30 luglio 2009

Urbanistica. La Soprintendenza vuole tutelare tre case che un costruttore intende sostituire con palazzi

Scontro sull'edificio verde al civico 42: «È di Badas». Comitato e film in difesa del quartiere

Il profilo di ville e iacarande in via Milano rischia di dissolversi nella caccia agli spazi da cementificare. Sono tre le case raffinate divenute terreno di scontro tra la Soprintendenza ai beni paesaggistici e il costruttore Bruno Cadeddu. Oggi al Tar c'è il primo round del braccio di ferro tra chi vuole vincolare e chi ha acquistato le tre ville ai civici 38-40-42 non per preservarne l'allure, ma per riadattare la cubatura in palazzine pronta consegna. In mezzo c'è il comitato di residenti di via Milano, decisi a difendere i tratti gentili della casa liberty della “caravelle”, oppure di quella al 42, che sembra essere frutto del tratto di Ubaldo Badas. Il celebre architetto, inizialmente razionalista, fu dell'Ufficio tecnico comunale l'uomo di punta, benché senza laurea in architettura. Quasi certamente ha ispirato l'impianto della casa verde realizzata ufficialmente dall'ingegnere Filippi Ferrari, che ne era il proprietario, finita nel 1957. «Lo ricordo nel cantiere, Badas collaborava con mio padre, ingegnere, in qualità di architetto». La testimonianza diretta è di Franca Ferrari, figlia di Filippo, che in via Milano 42 è cresciuta dall'età di 10 anni. Il suo ricordo è immortalato nel video “La casa ritrovata”, dedicato dal regista Enrico Pau alla splendida villa verde chiaro, che su Youtube ha già raccolto oltre 300 contatti. Pau è tra i promotori del comitato, lui stesso ha incontrato Cadeddu, costruttore di Quartu, per illustrare il significato profondo che quegli edifici hanno non solo per il quartiere Bonaria ma per l'intera città. Cadeddu è proprietario delle ville, oppure ne ha firmato preliminari d'acquisto, e ha chiesto all'ufficio tecnico del Comune di poterle demolire per realizzare palazzine «basse», spiega il suo legale, Benedetto Ballero, in conformità con il resto delle abitazioni circostanti. L'Edilizia privata però ha dovuto fermarsi di fronte all'azione della Soprintendenza. Ai primi dell'anno, Gabriele Tola ha avviato la procedura di vincolo di ville-monumento sulla base del Codice Urbani. A pratica conclusa, quelle case saranno intoccabili. A meno che il Tar non sia di avviso contrario. Perché Cadeddu ha chiesto ai giudici di sospendere il vincolo, che non immaginava al momento dell'investimento, risalente al 2007. «Quella casa non è di Badas ma di Ferrari. Si tratta di una bufala. Non c'è alcun pregio», dirà oggi ai giudici l'avvocato Ballero. Per il soprintendente Tola, invece, «è bene che le ville storiche vengano tutelare, che non facciano la fine di Villa Righi (in viale Poetto, ndr)». Sullo sfondo c'è il Puc, che classifica l'intera zona di via Milano “B5R1”, tutela del tessuto con l'omogeneità morfologica. Vuol dire che persino il Comune - solitamente più sensibile al cemento che alla tutela delle sue bellezze, ha tentato di salvare l'area dalle ruspe. ¦ E.L.